Da qualche giorno i lavoratori precari sono diventati più precari. Inizia così un articolo di Ritanna Armeni sul Riformista di mercoledì 25 gennaio dal titolo «Si scrive “collegato lavoro”, si legge “dàgli al precario”». Da questa settimana, infatti, la legge 183 del 2010 rende difficile al lavoratore precario impugnare il suo contratto qualora siano presenti illegittimità e rende quasi impossibile pretendere l’assunzione a tempo indeterminato. La giornalista analizza la nuova situazione: in passato chi si rendeva conto di avere un contratto non corretto da un punto di vista legale aveva anni di tempo per impugnarlo. Ora l’impugnazione deve essere presentata entro 60 giorni. Passati questi ogni possibilità cessa. E così i precari sono privati ora di una seppur minina rete di protezione.
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