Sbloccate tutte le iniziative avviate dai Comuni sul fronte della riscossione delle entrate. È quanto emerge dal nuovo testo del decreto legge 175/2012 sugli enti locali, che l’8 novembre ha ottenuto la fiducia della Camera. Dopo il via libera definitivo, atteso per domani, il decreto passerà all’esame del Senato.
L’articolo 9, comma 4, del decreto 174/2012 ha prorogato di altri sei mesi l’attività di Equitalia (che avrebbe dovuto cessare il 31 dicembre prossimo), in attesa del riordino della disciplina sulla riscossione delle entrate. Ma la disposizione, nel testo originario del decreto, proseguiva con un secondo periodo che obbligava i Comuni a prorogare i contratti fino al 30 giugno 2013 vietando, nel frattempo, i nuovi affidamenti. Un congelamento eccessivo perché finiva per impedire ai Comuni di passare alla gestione diretta o di optare per altre soluzioni. Inoltre, presentava evidenti profili di incostituzionalità (si veda «Il Sole 24 Ore» del 29 ottobre scorso). I deputati, durante l’esame nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, hanno mantenuto solo il primo periodo, corretto con un rinvio agli «enti territoriali», mentre il secondo è stato completamente soppresso cancellando così il divieto per gli enti locali di procedere all’affidamento del servizio di riscossione dei tributi. In realtà, il Governo aveva inizialmente espresso qualche riserva, salvo poi dichiarare l’intenzione di non volere insistere di fronte alle modifiche approvate dalle commissioni e poi confermate dall’aula della Camera. La conferma del testo in sede di conversione in legge consentirebbe ai Comuni di divorziare da Equitalia prima del 30 giugno 2013, lasciando ai sindaci la decisione se internalizzare la gestione delle entrate o se affidarla all’esterno. Resta tuttavia il problema delle regole da applicare alle procedure di gara, destinate a cambiare entro la metà del 2013, considerando peraltro l’ampiezza dei criteri direttivi previsti dalla delega di riforma fiscale, approvata dalla Camera e ora all’esame del Senato. A parte gli interventi sullo strumento operativo per la riscossione coattiva, da recepire in un testo unico, potrebbero cambiare i requisiti di accesso per i soggetti privati, dopo la revisione dell’albo ministeriale e una auspicabile ridefinizione del perimetro delle attività riservate, questione spesso foriera di contenzioso. È prevista inoltre l’emanazione di linee guida per la redazione degli atti di gara e per la formulazione dei contratti, nonché l’allineamento dei costi al sistema esattoriale (articolo 17 decreto legislativo 112/99). Si tratta di interventi rilevanti, che cambiano radicalmente lo scenario e incidono sulle condizioni economiche e sulle modalità di espletamento dei servizi. Per evitare una situazione di potenziale conflitto tra enti locali e soggetti privati, sarebbe necessario introdurre una norma di salvaguardia, consentendo ai Comuni di procedere a nuovi affidamenti fino al 30 giugno 2013 a condizione che i capitolati d’appalto e i relativi contratti stipulati contengano l’obbligo di adeguamento alle nuove disposizioni.
13 novembre 2012 – ilsole24ore.com