Riconfermato l’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Veneto (con l’unica eccezione del consigliere segretario espressione della minoranza, passato da Maurizio Conte al pentastellato Simone Scarabel), ora tocca alle cinque commissioni consiliari. La settimana prossima, martedì e mercoledì, come stabilito dall’articolo 31 del regolamento del consiglio regionale, ciascuna commissione ri-eleggerà i propri vertici: presidente, vicepresidente, segretario. Le commissioni consiliari permanenti – recita la norma regolamentare – sono rinnovate dopo trenta mesi dalla loro costituzione e i loro componenti possono essere confermati”. La maggioranza – cui spetta il presidente e il consigliere segretario – non intende cambiare gli equilibri: come sancito in una riunione con il governatore Luca Zaia lo scorso autunno, tutti gli uscenti saranno riconfermati. I cambiamenti, semmai, riguarderanno le opposizioni. In Quinta commissione Sanità il posto di vicepresidente non dovrebbe più essere appannaggio del M5s. principalmente perché ha già avuto un posto di rilievo in ufficio di presidenza del consiglio. Ma chi prenderà il posto di Jacopo Berti? Non il Pd che ha già quattro vicepresidenze su cinque e non può pensare di fare l’en plein. A Palazzo Ferro Fini si racconta che sulla vicepresidenza della Quinta abbia messo gli occhi il Centrodestra Veneto di Stefano Casali (ma il posto andrebbe a Fabiano Barbisan) così come sulla vicepresidenza della Seconda (oggi in mano al Pd con Andrea Zanoni ma che potrebbe essere surclassato da Andrea Bassi del Centrodestra Veneto). Il punto è che per il Pd il Centrodestra Veneto non fa parte dell’opposizione: oltre a Casali e Bassi (ex tosiani) c’è Barbisan che era stato eletto in Lista Zaia. Tant’è che il Pd ha già avvertito la Lega: «Niente scherzi». Della serie: la maggioranza si voti i suoi presidenti e segretari (e non come fece nel 2015 quando contribuì all’elezione di Berti) e la minoranza si voterà i suoi vice. Resta in ballo l’istituzione della Sesta commissione: argomento aperto nell’ultima seduta del consiglio ma rimasto sospeso. Anche perché togliere competenze alla Terza commissione di Sergio Berlato (Fdi) per darle alla Sesta ovviamente non sarà indolore per la maggioranza.
Al.Va. – Il Gazzettino – 6 gennaio 2017