Commissione speciale d’inchiesta sulle diverse fasi della pandemia in Veneto: dopo l’avvio burrascoso con Lega e opposizioni a spade incrociate, ieri si è trovata la quadra. La pace è scoppiata nella Prima commissione presieduta da Luciano Sandonà (lista Zaia) che ha approvato, dopo giorni di trattative fra i due capogruppo Giacomo Possamai (Pd) e Alberto Villanova (lista Zaia), l’istituzione di una «Commissione speciale di inchiesta sull’andamento in Veneto dei contagi e dei decessi da Sars-Cov 2 durante la pandemia, con particolare attenzione alla seconda ondata». Un lungo titolo che ben rappresenta il punto di mediazione raggiunto. Se, infatti, la proposta delle opposizioni si concentrava sulla gestione della seconda, drammatica, fase della pandemia di Sars Cov-2, quella segnata da una maggiore mortalità, la proposta concorrente della Lega affrontava gli ultimi 15 mesi, dal primo caso di Vo’ in poi. Una scelta di campo recepita dalla proposta condivisa ma con «particolare attenzione sulla seconda ondata».
Insomma, la più classica delle mediazioni. Si tratta, nella sostanza, della proposta presentata da Possamai con un testo emendato per accogliere alcuni aspetti della proposta presentata da Villanova che, in Commissione, ha quindi ritirato la propria proposta.
Come sarà articolata la commissione chiesta all’indomani della controversa inchiesta di Report sulla gestione della seconda ondata in Veneto? Le sedute saranno pubbliche (altra richiesta della Lega), salvo i casi in cui l’Ufficio di Presidenza disponga diversamente. I lavori si dovranno chiudere entro il 30 novembre con la possibilità di una sola proroga. La commissione sarà formata da 15 componenti, 10 di maggioranza e 5 di minoranza e si partirà dal lavoro già fatto dalla Commissione d’inchiesta sulle case di riposo e la relazione finale sarà inviata all’autorità giudiziaria. «La proposta licenziata oggi – commenta Sandonà – presenta diverse modifiche rispetto al testo originario, in particolare per quanto riguarda il periodo di analisi. Cambia inoltre la composizione della Commissione che passa dal rapporto 11 a 6 tra maggioranza e minoranza, al rapporto 10 a 5, che riflette maggiormente il rapporto di forza tra le componenti rappresentate in seno all’Assemblea e di riflesso nella Commissione. In sostanza, abbiamo dato il via libera a un testo nel quale sono state accolte tutte le nostre richieste e che quindi rappresenta una sorta di fusione delle due Proposte». La vice presidente della Prima, la dem Vanessa Camani, parla di «passo avanti significativo. Apprezziamo la rimozione da parte del Capogruppo Villanova dell’ostacolo politico vero, ossia la proposta alternativa della Lega. Il punto di mediazione ci sembra accettabile, anche se permangono alcune perplessità sulla pubblicità delle sedute». Soddisfatto anche Villanova: «accolte le nostre richieste e scopo raggiunto: fare luce su quanto accaduto, per il bene di tutti i veneti».