Per l’adozione di un testo base restano ancora due nodi da sciogliere che hanno portato ad alcuni veti incrociati, anche interni alla stessa maggioranza di governo. Il gruppo di Az-Iv vorrebbe estendere l’indagine anche all’operato delle Regioni e delle singole Asl. Su questo si è però registrata un’alzata di muri da parte del centrodestra. C’è poi il tentativo di estendere l’indagine anche agli stessi vaccini anti Covid. Ma Lega e FI prendono le distanze non volendo far passare il nuovo organismo come una commissione no vax
È ancora stallo in commissione Affari Sociali alla Camera sull’adozione di un testo base per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid.
La proposta di testo unificato parte da alcuni punti fermi sui quali si registra un’ampia condivisione quali la durata della commissione che si estenderà all’intera legislatura; il fatto che questa sarà composta da 15 senatori e 15 deputati, nominati dai presidenti di Senato e Camera, in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari; la volontà di far luce sulla mancata adozione di un piano pandemico; indagare l’efficacia e tempestività delle misure messe in campo per contrastare il virus; esaminare i rapporti tra lo Stato Italiano, l’Oms e soggetti terzi ai fini della gestione dell’emergenza; valutare l’operato della task force incaricata di coordinare ogni iniziativa relativa al Covid.
Restano però ancora da sciogliere due nodi chiave che hanno portato ad alcuni veti incrociati, anche interni alla stessa maggioranza di governo. Il primo nodo riguarda il fatto che il gruppo di Azione e Italia Viva vorrebbe estendere l’indagine anche all’operato delle Regioni e delle singole Asl. Su questo si è però registrata un’alzata di muri da parte del centrodestra. Eppure la Salute è una materia concorrente e le Regioni hanno svolto un ruolo di certo non marginale nella gestione dell’emergenza Covid. Dalle opposizioni fanno notare come la sensazione sia quella di non voler tanto far luce sulle scelte operate negli anni precedenti per capire cosa abbia realmente funzionato e cosa no, quanto piuttosto il voler mettere sotto accusa il solo l’operato del governo e della struttura commissariale preservando quei presidenti di Regione in larga parte appartenenti all’attuale maggioranza.
Giovanni Rodriquez – Quotidiano sanità
07 aprile 2023