Oltre a Zampa, sono state eseguite quattro misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Maxi-inchiesta dei Nas sulla messa in commercio di latte con sostanze tossiche e cancerogene.
Secondo gli accertamenti degli investigatori sarebbe stato messo in commercio volutamente latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini
Il leader del Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa, è stato arrestato nell’ambito dell’indagine sulla messa in commercio di latte con sostanze tossiche, condotta dai Nas di Udine. Oltre a Zampa, sono state eseguite quattro misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Un’altra persona è ricercata. Per tutti l’ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute.
Secondo gli accertamenti degli investigatori, coordinati dalla Procura di Udine, sarebbe stato messo in commercio volutamente latte contaminato da aflatossine, specie fungine cancerogene e con effetti negativi sulla crescita dei bambini. In alcuni casi è stata certificata anche la presenza di antibiotici. Le analisi sul latte sarebbero state falsificate con il ricorso a un laboratorio compiacente, «allungando» il latte con altro latte non contaminato. Sarebbe stato inoltre utilizzato latte proveniente da allevamenti non autorizzati per produrre abusivamente formaggio Montasio Dop. In tutto gli indagati sono 24, di cui 17 allevatori accusati di essere consapevoli di immettere in commercio latte contaminato, su un centinaio circa di aderenti ai Cospalat.
Latte tossico distribuito dal Friuli, dove veniva prodotto, fino a Veneto, Toscana, e poi, ancora più a Sud, Umbria, Campania e Puglia. È questa la mappa geografica dei luoghi dove veniva distribuito e venduto il latte con marchio Cospalat, un consorzio di allevatori che produceva latte destinato ai caseifici, per produrre formaggio, e ai punti vendita dove veniva posto sugli scaffali come latte fresco. Le indagini condotte dai Nas di Udine hanno portato all’emissione di sette misure cautelari personali richieste dalla Procura di Udine, coordinata dal pm Marco Panzeri, per commercio di alimenti cancerogeni, nocivi e adulterati. Gli indagati, invece, sono 26, di cui 17 allevatori del consorzio.
I SEQUESTRI – Il latte veniva ritiratoda imprenditori agricoli associati al Cospalat della provincia di Udine, per essere poi miscelato e trasportato ai caseifici di Selva del Montello (Treviso), Sacile (Pordenone) e Feletto Umberto (Udine), dove veniva destinato alla produzione del formaggio Montasio doc. Questo, nonostante si trattasse di latte proveniente anche da caseifici non certificati per la produzione dello stesso Montasio doc, violando così il disciplinare che garantisce al consumatore le caratteristiche chimico fisico e organolettiche del prodotto.
LA RICOSTRUZIONE – Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri del Nas di Udine, comandati dal capitano Antonio Pisapia, il latte destinato al Montasio non avrebbe contenuto la aflatossina, la muffa cancerogena. Il latte destinato ad altri caseifici che producono altri formaggi, conteneva la sostanza pericolosa; esso veniva diluito con prodotto non contaminato per renderlo idoneo ai controlli analitici effettuati dagli acquirenti. Negli oltre sei mesi di indagini condotte da maggio a dicembre 2012, i carabinieri del Nas di Udine hanno sequestrato 1.063 forme di formaggio prodotto con latte contaminato, e scoperto che partite di latte vendute come contenente Omega3, era in realtà latte diluito con semplice acqua. «Abbiamo verificato che c’erano strani passaggi del latte – ha spiegato il comandante dei Nas di Udine, capitano Antonio Pisapia – che ad esempio partiva da Udine, arrivata fino a Brindisi per poi tornare indietro fino ad Arezzo».
IL LEADER – È stato arrestato il leader del Cospalat del Friuli Venezia Giulia, Renato Zampa. Oltre a lui, sono state eseguite cinque misure degli arresti domiciliari e un obbligo di dimora. Per tutti l’ipotesi di reato è di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio, adulterazione di sostanze alimentari e commercio di sostanze alimentari pericolose per la salute.
LA TRUFFA AI TRUFFATORI – Dalle indagini è emersa anche una ulteriore truffa nelle truffe. Il consorzio, infatti, veniva danneggiato da due autotrasportatori che rubavano 2/3 quintali di latte nel corso di ogni viaggio verso Toscana e Umbria. È per questo che Dragan Stepanovic e Roberto Alaimo, in concorso tra loro, sono accusati di furto. I due autotrasportatori pesavano i camion facendo figurare un peso a vuoto superiore di alcuni quintali rispetto a quello reale. Poi, prima di intraprendere il viaggio, aggiungevano quintali di acqua al latte già stivato nella cisterna. Il quantitativo eccedente (calcolato sulla base dell’acqua e del peso aggiunti) veniva quindi sottratto durante il viaggio e venduto a un soggetto che non è stato ancora identificato.
Ansa – 20 giugno 2013