Novità nella disputa sul Centro regionale per le malattie metaboliche ereditarie, conteso tra Padova e Verona.
L’assessore alla sanità Luca Coletto ha negato di aver già maturato una decisione favorevole alla sua città, Verona e ieri, accompagnato dal segretario generale Domenico Mantoan e dal “consigliere” Michele Romano, ha incontrato i pediatri a capo delle équipe di cura e i direttori delle Aziende ospedaliere coinvolte. Lunga discussione, infine l’assessore tosiano ha ipotizzato una spartizione delle competenze. Attività di screening neonatale (la più ambita) divisa su base territoriale: i bacini di Verona e di Vicenza al polo scaligero, il resto del Veneto a Padova che concentrerebbe anche l’attività di cura. Verdetto salomonico? Si vedrà, il rischio è di scontentare sia i padovani (forti di una legge regionale che li privilegia) che i loro rivali, convinti di avere mano libera grazie all’assessore amico. La prima reazione arriva da Leonardo Padrin, il presidente della commissione sanità: «Valuteremo la scelta definitiva, l’importante è che non si tratti di un favore ai baroni della medicina a spese degli utenti».
Il Mattino di Padova – 26 maggio 2013