“Non so a quale sperimentazione si riferisca il Ministro Balduzzi, e quindi non entro nel merito. Mi limito a ribadire che rispetto al criterio della deprivazione nel riparto del fondo sanitario nazionale la posizione del Veneto non è cambiata rispetto all’anno scorso.
Siamo fermamente contrari a questo come ad ogni altro criterio che non si basi su elementi oggettivi e indiscutibilmente collegati ai bisogni di salute dei cittadini, alla realtà epidemiologica, demografica e organizzativa. Prima di sperimentare la deprivazione piuttosto si sperimentino i criteri e i costi standard. Per questo il Veneto è già pronto e disponibile”.
Lo sottolinea l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, commentando le dichiarazioni rilasciate oggi dal Ministro della Salute Renato Balduzzi rispetto alla possibilità di fare “qualche piccola sperimentazione” relativamente al criterio di deprivazione per determinare il riparto della spesa sanitaria..
“Ci sono studi inequivocabili – aggiunge Coletto – che attestano come i bisogni di salute non siano correlabili al pil, alla dichiarazione dei redditi o al titolo di studio; mentre ci sono dati inconfutabili che testimoniano come il deficit della sanità italiana sia dovuto in grandissima parte a gestioni non oculate ed ai relativi sprechi. Per questo, la sperimentazione più urgente da avviare è l’applicazione dei criteri e dei costi standard, che vuol dire definire a livello nazionale il giusto costo di ogni prestazione, di ogni acquisto, e dell’organizzazione generale di ospedali e di assistenza territoriale e sulla base di questo giusto costo, uguale per tutti, ripartire le risorse. Di certo – conclude Coletto – noi non siamo disponibili a spremere ulteriormente i nostri cittadini ed il nostro personale sanitario per contribuire a pagare ospedali con 20 o 30 letti e 200 dipendenti”.
Fonte: Regione Veneto – 14 febbraio 2012