Una scelta controcorrente per l’agricoltura italiana, unico settore che sta mostrando segni positivi dal valore aggiunto all’occupazione. A chiederlo con forza al governo, rappresentato da quattro ministri (Nunzia De Girolamo delle Politiche agricole, Beatrice Lorenzin della Salute, Flavio Zanonato dello Sviluppo Economico e Andrea Orlando dell’Ambiente) è stato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, in occasione dell’assemblea che si è svolta a Roma alla presenza di oltre 15mila coltivatori arrivati da tutta Italia. Piena sintonia con la linea Coldiretti è stata espressa dai ministri, oltre che sullo stop agli Ogm, anche sulla lotta alla contraffazione, sul rafforzamento dei controlli e sul supporto alle imprese che vogliono esportare
Shopping per 10 miliardi di marchi italiani
Marini ha spiegato che i coltivatori la loro piccola rivoluzione l’hanno fatta. Non seguendo quelli che erano i diktat degli economisti e della politica e cioè di puntare su grandi dimensioni e omologazione. E oggi – ha sottolineato il leader dell’organizzazione, «raccogliamo i frutti della nostra scelta. La istintività e il territorio si stanno rivelando i veri valori del made in Italy, quelli su cui investire». E che l’immagine dell’agroalimentare made in Italy sia in grande spolvero lo confermano i dati sullo shopping selvaggio dei marchi italiani da parte delle multinazionali e dei grandi gruppi esteri. Negli ultimi anni sono stati acquisite griffe storiche per un valore stimato dalla Coldiretti in 10 miliardi di euro. Ma soprattutto sono finiti all’estero pezzi della industria nazionale.
Più spazio alla filiera tutta italiana
Per questo la Coldiretti invita a serrare le fila sulle produzioni nazionali, valorizzando al massimo chilometro zero e filiera corta. E puntando su un rapporto sempre più diretto con i canali distributivi. A Roma è stato annunciato l’accordo con una catena di iper e supermercati che fanno capo alla catena «Iper, La grande i» (26 punti vendita presenti in 7 regioni del centro-nord) che proporrà sugli scaffali i prodotti Fai, a firma degli agricoltori italiani. Marini ha rilanciato i cavalli di battaglia storici dall’etichetta con l’indicazione dell’origine della materia prima, per premiare così il vero made in Italy, al no senza appello agli Ogm per difendere così il valore aggiunto della biodiversità. E sull’opposizione «senza se e senza ma» alle biotech ha visto decisamente schierati sul fronte della Coldiretti tutti i ministri presenti. Ai quali però Marini ha chiesto di far seguire agli impegni i fatti e cioè il decreto sulla clausola di salvaguardia per mettere al bando le biotech come già hanno fatto Germania e Francia.
Marini: fisco di vantaggio per i coltivatori che assicurano tutela ambiente
La Coldiretti ha chiesto anche una fiscalità di vantaggio per l’agricoltura che remuneri ” quella produzione di beni comuni” in termini di difesa dell’ambiente e della sicurezza alimentare. Che si affianca alla produzione agricola. L’Imu sospesa è un primo passo, ma non basta. E oggi il ministro De Girolamo ha assunto l’impegno a sostenerne la cancellazione per gli agricoltori. Marini ha anche insistito molto su una linea di autonomia da Bruxelles. Brucia ancora infatti la bocciatura delle leggi sull’etichettatura o sul divieto dell’ampolla per l’olio d’oliva, norme puntualmente approvate da Roma e impallinate dalla Ue.
Aiuti Pac solo agli agricoltori attivi
Per questo la Coldiretti si è dichiarata soddisfatta per la conclusione del negoziato sulla riforma della Politica agricola comunitaria che ha concesso ampia flessibilità agli stati membri. Una linea nella quale il ministro De Girolamo non legge un rischio di rinazionalizzazione della politica comune, ma che per Marini si deve tradurre se non in rinazionalizzazione comunque in sussidarietà. Con un indirizzo preciso: assegnare gli aiuti solo agli agricoltori che vivono in campagna:«con una coperta corta non ci sono spazi per mediazioni». E poi l’attacco alle altre rappresentanze che hanno duramente contestato la nascita della centrale cooperativa Ue.Coop a marchio Coldiretti. Marini ha definito «una vergogna» le critiche rivolte anche alla pubblica amministrazione che «è stata troppo efficiente» nel riconoscimento della centrale cooperativa. UeCoop – ha spiegato– è una bella espressione di democrazia, nata perchè i nostri soci non si fidavano delle altre. E su questo punto ha chiesto risposte e prese di posizione decise da parte delle istituzioni.
De Girolamo: cabina di regia per aiutare le pmi a esportare
Piena sintonia con la linea Coldiretti è stata espressa dai ministri. Dai quali la Coldiretti ha incassato impegni oltre che sullo stop agli Ogm, anche sulla lotta alla contraffazione, sul rafforzamento dei controlli e sul supporto alle imprese che vogliono esportare. Il ministro De Girolamo in particolare ha annunciato la costituzione di una cabina di regia con i colleghi Zanonato E Bonino (Esteri) per favorire l’export delle Pmi. Il ministro ha anche assicurato interventi sulla semplificazione: obiettivo dimezzare subito da 100 a 50 le giornate bruciate per gli adempimenti burocratici.
Il Sole 24 Ore – 6 luglio 2013