Gli eventi avversi determinati dal focolaio epidemico neonatale da Citrobacter in Aoui Verona hanno causato gravi sofferenze ai bambini prematuri e alle loro famiglie. Non vogliamo qui entrare nel merito della complessa materia delle responsabilità professionali, materia che riguarda l’indagine della magistratura.
Intendiamo piuttosto esprimere, prima di tutto, vicinanza alle famiglie colpite dagli eventi luttuosi e, quindi, solidarietà ai colleghi e a tutto il personale sanitario direttamente e indirettamente coinvolto nei fatti e purtroppo ingiustamente sottoposto in questi giorni a un vero e proprio linciaggio mediatico. Ci preme tuttavia sottolineare come chi opera in prima linea, direttamente a contatto con il paziente, nella gerarchia organizzativa delle attività assistenziali, spesso non abbia responsabilità gestionali e di scelta operativa ma esegua disposizioni e direttive che gli vengono impartite da chi ha gli incarichi direzionali . E forse molti eventi avversi potrebbero essere evitati se si coltivasse la cultura del dialogo e si desse spazio all’iniziativa di comunicazione e di denuncia secondo i principi virtuosi della gestione del rischio clinico. Questo tipo di cultura purtroppo è stata spesso sacrificata ad altre logiche gestionali e repressa dalla minaccia sanzionatoria disciplinare.
Fermo sostegno, pertanto, al merito dei medici impegnati quotidianamente in prima linea e ferma condanna alla deprecabili minacce comparse sui social nei loro confronti con l’augurio che questa esperienza devastante favorisca una rivoluzione culturale che rimetta al centro della gestione della salute pubblica i medici e le loro competenze per il bene comune dei cittadini.
La presidenza di Fvm Veneto