Sono cinque i miliardi di euro stanziati per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, di cui due sono riservati al personale sanitario. Per la sanità c’è un altro miliardo sul tavolo che andrà a finanziare le ore di straordinario dei medici e le strutture private convenzionate, chiamate per abbattere le liste di attesa (circa 600 milioni di euro).
Il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, ha parlato nei giorni scorsi di una nuova «una tantum», una sorta di bonus di tredici mensilità pari all’1,5% dello stipendio da destinare agli statali, che dovrebbe variare mensilmente nelle buste paga tra i 20 e i 130 euro a secondo delle categorie interessate. Venerdì sera il responsabile del Tesoro, Giancarlo Giorgetti, incontrando i sindacati a Palazzo Chigi ha promesso 5 miliardi di euro.
Ad accompagnare la manovra potrebbe esserci anche un decreto fiscale che pagherà il conguaglio per il recupero dell’inflazione da garantire ai pensionati nel 2023. Infatti, la rivalutazione era stata calcolata al 7,3%, ma l’inflazione effettiva dell’anno precedente è arrivata all’8,1%, quindi c’è ancora lo 0,8 per cento da restituire ai pensionati. —