Cinquantacinque posti letto in meno o 21 in più? Dopo l’approvazione definitiva, da parte della giunta regionale, delle nuove schede ospedaliere, anche la programmazione sanitaria sembra essere stata ridotta al rango di opinione. Tanto che due addetti ai lavori, come l’assessore comunale alla Sanità, ed ex dipendente Ulss, Luciano Frizziero, e il vicepresidente del Pd Veneto, Lucio Tiozzo, per tre volte consigliere regionale, forniscono dati diversi sulle dotazioni dell’ospedale. La versione fornita dall’Ulss 3 Serenissima e condivisa da Frizziero, parla di 21 posti letto in più all’ospedale di Chioggia, mentre Tiozzo afferma che sono 55 in meno e lancia la sfida a Dal Ben: «Sono pronto a confrontarmi pubblicamente con chiunque, anche con il direttore generale, sulla bontà delle mie affermazioni». Tutto dipende da come si leggono i numeri. L’Ulss 3 li legge confrontando il numero di posti attualmente esistenti, che sono 162, con quelli previsti dalle schede 2019, che sono 183, quindi 21 in più. Tiozzo, invece, confronta le precedenti schede ospedaliere (del 2013) che prevedevano 238 posti letto a Chioggia, con le attuali, quindi 55 in meno. Quello che fa Tiozzo è un confronto tra dati omogenei (di programmazione) mentre, nello scambio polemico tra i due, Frizziero sostiene che «il tasso di occupazione ottimale ha testato il fabbisogno sui 183 posti letto previsti». Sta di fatto che i 21 posti letto in più non sono stati ancora attivati e, dati i precedenti, potrebbero rimanere, anche questi, sulla carta. «DOPPIA PENALIZZAZIONE». Ma Tiozzo spinge l’attacco ancora più a fondo. «Se quei posti fossero stati attivati osserva molti chioggiotti avrebbero atteso meno tempo per avere le prestazioni richieste o non avrebbero dovuto cercare altrove. Se la programmazione regionale del 2013 non è stata attuata, chi doveva vigilare cosa ha fatto? Se, in questi anni, la Regione ha erogato all’Ulss 3 i finanziamenti commisurati a quei letti, dove sono finiti i soldi? Oppure la Regione non ha dato i fondi necessari ad attivarli? A Dal Ben vorrei chiedere questo, perché ritengo che i cittadini di Chioggia siano stati penalizzati due volte: prima con la mancata attivazione, poi con il taglio dei posti letto». Altra considerazione viene da Antonio Vianello, medico e sindacalista della Cgil: «Conta più la qualità che il numero dei letti; pensare, ad esempio, che i posti di Lungodegenza (per pazienti con patologie multiorgano) possano essere compensati da quelli intermedi dell’ospedale di comunità (per pazienti guariti ma bisognosi di assistenza) è profondamente sbagliato». (Diego Degan)
IL GAZZETTINO – Venerdì, 17 maggio 2019