Come è noto la cassa previdenziale di riferimento per i veterinari inquadrati nell’Acn della medicina specialistica rimane l’Enpav. L’Ente ha adeguato, in seguito all’ estensione dell’ Acn ai medici veterinari, il proprio statuto per poter garantire una adeguata copertura previdenziale a tali colleghi, copertura che fosse in linea con l’entità dei contributi ricevuti.
Il contributo previdenziale infatti, pari al 24% della retribuzione, viene pagato in quota parte dal veterinario ed in quota parte dall’amministrazione (art. 48 ACN)
“ART. 48 – CONTRIBUTO PREVIDENZIALE
1. A favore degli specialisti ambulatoriali e dei professionisti che prestano la loro attività ai sensi del presente Accordo dal 1 gennaio 2004 l’azienda versa di norma mensilmente, al massimo trimestralmente, con modalità che assicurino l’individuazione dell’entità delle somme versate e dello specialista ambulatoriale o professionista cui si riferiscono, un contributo del 24% di cui il 14,19% a proprio carico e il 9,81% a carico di ogni singolo specialista ambulatoriale o professionista, calcolato su tutti i compensi di cui al presente Accordo, ad esclusione dei rimborsi spese.”
2. … omissis
Ai colleghi inquadrati nell’ACN l’ente ha inviato negli anni scorsi una nota i cui contenuti potevano essere fraintesi e che è stata portata all’attenzione della Segreteria Nazionale da parte del coordinatore nazionale del settore, Dott. Cristoforo Lopez.
Sembrava, da una lettura superficiale della medesima, che in caso di inadempienza o ritardo da parte della ASL (o dell’IZS) nel versamento, il collega fosse tenuto a versare comunque tutto il contributo previdenziale dovuto, la cui entità poteva essere anche cospicua, e che eventuali successivi tardivi versamenti da parte delle ASL (o dell’IZS) avrebbero determinato il semplice incremento del contributo versato.
Alla nostra richiesta di chiarimenti in merito ci è stato risposto come tale lettura fosse effettivamente problematica.
Abbiamo quindi chiesto un incontro con l’ENPAV, cui ha partecipato il Dott. Pierluigi Ugolini delegato della Segreteria Nazionale SIVeMP per la specialistica ambulatoriale, ottenendo che tale nota venisse resa maggiormente comprensibile.
Grazie all’interessamento dei nostri colleghi delegati in ENPAV, dott. Sardu e Gandola, ed alla sensibilità mostrata dal Direttore Generale dott.ssa Lamarca e dalla dirigente del settore, dott.ssa Fassi, la nota è stata rielaborata nei termini che pubblichiamo, superando le precedenti incomprensioni.
Ringraziamo la Presidenza, la Direzione generale, il Consiglio d’Amministrazione e tutti coloro che si sono fatti carico del problema, ed ovviamente della soluzione.
Fonte: sivemp.it – 14 ottobre 2011