L’ipotesi che sulla Sanità stiano per abbattersi nuovi tagli per circa 3 miliardi di euro ha scatenato le reazioni dei presidenti delle Regioni. Una levata di scudi quasi unanime a difesa di quella che ogni volta sembra l’ultima trincea oltre la quale non si arretra.
Ecco perche il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino ha tirato un (mezzo) sospiro di sollievo quando è arrivata la (mezza) smentita di Palazzo Chigi. Ma la questione forse non finisce qui. Presidente Chiamparino il governo non è stato chiaro: dice no ai tagli ma vuole combattere gli sprechi. Che vuoi dire? «Se Palazzo Chigi dice “non voglio tagliare” io mi ritengo soddisfatto. Il governo ha riposto a stretto giro di posta. Lanciare l’allarme però è stato utile, c’è stato un chiarimento». Senza nuovi tagli dove si troveranno le risorse che bisogna trovare entro il 2015? «Non è compito mio dirlo, non faccio parte del governo. Se però vuole il mio parere, allora le dico che bisognerebbe guardare altrove, ad esempio alle partecipate e alle municipalizzate. Li c’è ancora molto da sfoltire in modo drastico». Vietato però toccare la sanità. «I risparmi si possono fare ma senza toccare il fondo nazionale. Il Patto per la salute firmato con il governo è un importante documento in cui vengono fissate le linee di indirizzo, eliminate le inefficienze e le ridondanze. Lo faremo attraverso la riorganizzazione e la modernizzazione. Investi re in tecnologia vorrà dire in futuro risparmiare sui giorni di degenza. Per una operazione che oggi ne richiede 5 passare a 3, ad esempio. Firmando quel Patto lo scorso 5 agosto abbiamo preso Ma se tutto quello che si rispamierà tornerà nella Sanità di che risparmio stiamo parlando, scusi «Questa è la principale obiezione o accusa che ci viene mossa. Ma ripeto: introdurre tecnologie nuove comporterà risparmi. Se oggi si investe nell’edilizia ospedaliera in futuro si avrà un risparmio energetico, si abbasseranno notevolmente i costi. Anche perche se poi andiamo a ve- dere a livello europeo nel confronto con gli altri paesi non siamo fuori quota, anzi: nel rapporto tra spesa sociale e spesa sanitaria stiamo nelle posizioni di fondo» Con servizi e prestazioni molto inferiori, però. «A questo serve il Patto per la Salute. Però mi faccia dire anche qualcos’altro». Prego «C’è un equivoco di fondo: non vorrei dare l’immagine di chi che è contrario ai tagli e non vuole che sia toccato nulla. Al contrario le regioni non si sottraggono. Hanno sottoscritto un Patto che è un piano di risparmi, Prevede il riparto di 109 miliardi di euro, più altri 2,5 miliardi a partire dal 2015. È un risparmio significativo, un disegno strategico fondato sulla riorganizzazione. Non si lede il diritto dei cittadini alla salute ma lo si mette al primo posto». E se poi finisce che aumenta il ticket «La Sanità ha già un peso tariffario abbastanza elevato. Non c’è barba di ticket che tenga. È chiaro però che se malaguratamente ci saranno nuovi tagli non abbiamo molta scelta: o si riducono le prestazioni o si aumenta il ticket o si prendono in considerazione altre forme di fiscalità.». Il presidente del Veneto Luca Zaia dice che il governo è «ostaggio degli spreconi». «Zaia può dire quello che vuole. Ma quando abbiamo approvato il riparto dei 109 miliardi c’era anche il suo assessore».
Claudio Marincola – 12 settembre 2014