Il 20% del totale delle persone che lavorano nella sanità e negli enti locali è precario. Sono 200mila i lavoratori con contratto precario in questi due segmenti del pubblico impiego, sul milione di persone complessivamente impiegate.
Dopo aver lanciato l’allarme sui 230 mila precari in scadenza nel pubblico impiego e nella scuola, la Cgil prosegue il suo monitoraggio sul fenomeno della precarietà nei settori pubblici, analizzando nel dettaglio come questo fenomeno sia radicato nella sanità e negli enti locali. Una ricognizione, sottolinea la Cgil, per rivendicare “un provvedimento legislativo che proroghi i contratti”, sulla scia di quanto deciso dal governo Prodi nel 2007.
Secondo il monitoraggio del sindacato di corso d’Italia, e relativo a dati del 2012, nella sanità si contano circa 60mila precari su un totale di poco più di 500mila lavoratori del settore. Lavoratori che, in relazione alle diverse tipologie contrattuali, sono così suddivisi: 30mila sono i tempi determinati, 7.500 i Co.co.co, 5mila i lavoratori interinali, mille i lavoratori socialmente utili (lsu) mentre 15mila rientrano nella sezione incarichi di consulenza. Una voce, quest’ultima, nella quale rientra anche una fetta consistente di finte partite Iva che, a quanto risulta alla Cgil, nella sanità non sono meno di 3mila persone.
Ma la più grande sacca di precariato si ritrova nel segmento pubblico degli enti locali. Sono infatti 140mila i precari (su un totale di 500mila lavoratori impiegati) che, come risulta dall’analisi della Cgil, sono così ripartiti in relazione alle varie forme contrattuali. I tempi determinati sono pari a 46mila, 18mila invece gli lsu, 13 mila i co.co.co e 4mila gli interinali. Mentre invece ammontano a 55mila i lavoratori che rientrano nella sezione ‘incarichi di consulenza. Anche qui, come prima per la sanità, si annidano almeno 10mila finte partite Iva. Il tutto quindi per un totale di poco meno di 200mila precari in due settori strategici del pubblico impiego e che, sommati, contano nel totale un milione di lavoratori impiegati.
24 novembre 2012