Dodici sigle sindacali della dirigenza medica e della medicina generale chiedono la proroga della sospensione delle sanzioni e di essere rappresentati in commissione tecnica
I sindacati hanno sottoscritto una lettera indirizzata al ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, chiedendo un incontro urgente allo scopo di prorogare la sospensione delle sanzioni per la mancata trasmissione telematica dei certificati e stabilire l’ammissione dei rappresentanti dei sindacati medici ai lavori della Commissione tecnica incaricata di realizzare il sistema.
Una lettera congiunta per chiedere un incontro urgente con il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, in vista della scadenza del 31 gennaio, che farà scattare le sanzioni per i medici che non invieranno i certificati di malattia tramite il sistema telematico previsto dalla riforma Brunetta e realizzato da un’apposita commissione tecnica di cui fa parte anche la Federazione degli Ordini dei Medici ma non le rappresentanze sindacali di categoria, nonostante le ripetute richieste da parte delle sigle sindacali.
Ora, con questa lettera inviata oggi a Brunetta, dodici sigle sindacali della dirigenza medica e della medicina generale (Anaao Assomed, Fimmg, Cimo Asmd, Aaroi Emac, Fvm, Cisl Medici, Fassic, Intesa Sindacale [Cisl Medici, Cgil Medici, Simet e Sumai] e Smi) chiedono un incontro urgente con il ministro per presentare ancora una volta le istanze della categoria. La proroga della sospensione del sistema sanzonatorio oltre il 31 gennaio, anzitutto. E poi l’ammissione delle rappresentanze sindacali nella commissione tecnica con l’obiettivo di completare il percorso innovativo e rendere il sistema operativo entro la fine del corrente ann, senza le criticità che ancora oggi i medici denunciano.
“Come accertato dalle sue rilevazioni e dai nostri sondaggi – si legge nella lettera – i progressi che si sono realizzati sono stati sorprendenti, anche in considerazione della dimensione e della complessità della sfida”. Secondo i medici, “buona parte del merito di tale successo deve essere riconosciuto alla stragrande maggioranza dei medici, che hanno potuto, in assenza di sanzioni, cimentarsi con questa sfida, pur ostacolati da evidenti carenze e dall’indiscutibile disturbo all’attività clinica che la verifica di una nuova procedura e le sue inevitabili vischiosità comportano”.
Considerato questo, secondo le sigle sindacali “appare evidente l’umiliante e stridente sproporzione fra la sanzione prevista dalla legge e il reale valore intrinseco della prestazione obbligata”, tenuto conto che “è necessario perfezionare il sistema perché, a regime, non sia causa di disturbo alla prioritaria attività assistenziale e allo stesso funzionamento del sistema sanitario”.
In vista dell’imminente scadenza del 31 gennaio, i sindacati chiedono a Brunetta un “urgente per valutare insieme lo stato di attuazione” e “concordare le più ragionevoli soluzioni per procedere nell’innovazione, garantendo serenità alla categoria ed ai cittadini”. E quindi, il mantenimento della sospensione del sistema sanzionatorio e l’ammissione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici ai lavori della Commissione tecnica con l’obiettivo di completare il percorso innovativo entro la fine del corrente anno.
Quotidianosanita.it
28 gennaio 2011