Il sistema dei certificati online doveva entrare definitivamente a regime, “perché i rinvii finiscono sempre per diventare alibi”.
Lo ha affermato il ministro della Pubblica Amministrazione in una conferenza stampa indetta stamani a Palazzo Chigi. Brunetta ha annunciato l’emanazione, a breve, di una terza circolare che chiarirà il tema delle sanzioni e che sarà elaborata dopo un confronto con i sindacali medici. Intanto afferma: “Sanzioni solo per mancato invio reiterato per dolo o colpa.”
La prossima settimana il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, convocherà i sindacati medici per fare il punto sulla definitiva entrata a regime del sistema di certificazione online, sanzioni comprese, e chiarezza sui casi in cui il medico sarà punito per non aver trasmesso i certificati di malattia all’Inps con i mezzi telematici. Già oggi, nel corso di una conferenza stampa indetta a Palazzo Chigi, il ministro ha però specificato che i medici saranno sanzionati solo se si configurerà un “illecito disciplinare” nel quale concorrano “sia l’elemento oggettivo di mancato invio del certificato, sia l’elemento soggettivo di dolo o colpa”. E quindi, “se si interrompe il sistema non c’è alcuna sanzione. La sanzione scatta solo se il medico si rifiuta reiteratamente di inviare le certificazioni telematicamente pur avendo tutte le dotazioni tecniche per farlo”.
Senza entrare nello specifico, il ministro ha aggiunto che anche il complesso delle sanzioni sarà rivisto e suddiviso in diversi livelli.
Quanto al mal funzionamento del sistema avvenuto ieri, primo giorno a rischio sanzioni, Brunetta si è detto rammaricato ma ha usato la vicenda per evidenziare come non sia stata comminata alcuna sanzione, “proprio perché vi erano problemi tecnici”. Secondo Brunetta, però, il caos è stato contenuto rispetto a quanto denunciato dai medici. Si è trattato di un black out “di poche ore e in poche Regioni”. A prova di questo Brunetta ha portato in conferenza stampa le proteste direttamente inviate al ministero: “Solo 19 mail e 9 fax di medici che lamentavano problemi”.
Ma a confermare il funzionamento del sistema, secondo il ministro, più di ogni altra cosa è il numero di certificati inviati all’Inps: “Stamani alle 11 erano circa 90 mila, a fine giornata saranno 100 mila”. Un trend in continua crescita che, secondo le stime del ministero, raggiungerà la soglia dei 450-500 mila certificati inviati a settimana. “Questo dato, moltiplicato per 50 settimane, fa 25 milioni di certificati l’anno. Con il sistema cartaceo invece all’Inps arrivavano circa 10-11 milioni di documenti l’anno”. E gli altri? “Il nuovo sistema – ha quindi osservato Brunetta – permetterà all’Inps di verificare i certificati e diminuire i controlli che era costretta a fare nei casi di mancata corrispondenza”.
Un sistema antitruffa, insomma. Come confermato anche dal presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, presente alla conferenza. La certificazione online, ha detto Mastrapasqua, “è un salto in avanti straordinario” che permetterà di “capire meglio se ci sono truffe che l’Inps ha subito e che sta ancoraa subire”. Permetterà inoltre di costruire “un bagaglio di dati immenso e oggi totalmente sconosciuto” sul sistema lavoro. “Già dai dati ottenuti ad oggi si può notare che ci sono settori dove i dipendenti si ammalano di più”. Dati che saranno messi a disposizione dell’Inail, del ministero della Salute e di altri soggetti interessati.
Quotidianosanita.it – 2 febbraio 2011