IL CORRIERE DELLA SERA. «Poco più di un raffreddore». Sintomi blandi per un nuovo incubo. La «variante inglese» del coronavirus è sbarcata in Italia già da qualche giorno, ma la notizia è stata resa nota soltanto ieri sera, dopo il blocco dei voli dal Regno Unito e l’arrivo degli ultimi aerei dalle città britanniche: centinaia di passeggeri, quasi tutti italiani, uno — un medico — sospetto positivo e ora sottoposto ad accertamenti allo Spallanzani. Un uomo e «il suo convivente», come viene descritto in forma anonima dal ministero della Salute nella sua breve comunicazione ufficiale, sono invece ricoverati dalla settimana scorsa all’ospedale militare del Celio, dove i medici con le stellette hanno sequenziato il genoma della nuova versione del Covid che nell’arco di un pomeriggio ha provocato un’ondata di panico in mezza Europa.
I due sono tuttora in isolamento, in condizioni non gravi: il primo è positivo alla variante, il secondo lo sarebbe invece «solo» al coronavirus così come lo abbiamo conosciuto fino a oggi. Erano appena rientrati da una città inglese quando hanno avvertito i primi sintomi. Il tampone ha confermato la loro positività, ma le successive analisi hanno evidenziato subito la mutazione del virus in uno dei due. Il riserbo sulla vicenda è tuttavia massimo, anche perché sono subito scattate le misure di sicurezza nei confronti dei familiari e dei contatti stretti dell’uomo, sottoposti anch’essi a tampone. Sono stati anche contattati i passeggeri del loro volo di rientro in Italia, sicuramente quelli che sedevano nelle due file avanti e nelle due dietro. Per il momento non è stato comunicato il risultato dei tamponi, ma in tutta Italia è comunque partito l’alert sui rientri dalla Gran Bretagna nelle ultime due settimane.
C’è apprensione, perché appare complicato tracciare gli eventuali positivi alla «variante inglese» e i loro contatti. Basti pensare che solo in Sicilia «sono 1.115 i cittadini che dal 14 dicembre scorso hanno fatto ingresso nel territorio siciliano provenendo dal Regno Unito, di questi 636 hanno già effettuato il tampone molecolare (risultato negativo) prima di arrivare nell’isola», spiega l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.
L’isolamento
Anche chi convive con lui è in isolamento
Ieri lo sbarco di un altro caso sospetto
Si presume quindi che nello stesso lasso di tempo decine di migliaia di persone siano giunte in tutta Italia dalla Gran Bretagna, ma i dipartimenti di prevenzione delle unità sanitarie locali sono già alla ricerca, come prevede l’ordinanza urgente del ministero della Salute, del maggior numero di potenziali positivi, sulla base quantomeno delle liste dei passeggeri degli aerei. Una corsa contro il tempo che appare disperata.