di Claudio Baccarin. È ufficiale: habemus datam. Venerdì, nel giorno del suo 47° compleanno, Luca Zaia ha firmato il decreto con il quale convoca per domenica 31 maggio i comizi per l’elezione del Consiglio regionale e del presidente della Giunta regionale del Veneto.
Si voterà dalle 7 alle 23. La situazione si è sbloccata dopo la pubblicazione, sul sito del ministero dell’Interno, del decreto con il quale Angelino Alfano ha fissato per la stessa data le elezioni amministrative, che in Veneto vedranno al voto 34 Comuni (con Venezia, sopra i 15 mila abitanti anche Rovigo, Castelfranco Veneto, Portogruaro e Lonigo).
«Le consultazioni per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali nonché per l’elezione dei consigli circoscrizionali, da tenersi nel periodo compreso tra il 15 aprile ed il 15 giugno del corrente anno», si legge nel decreto del ministro Alfano, datato 19 marzo 2015, «sono fissate per il giorno di domenica 31 maggio. L’eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci dei Comuni avrà luogo nel giorno di domenica 14 giugno 2015». L’abbinamento tra Comunali e Regionali realizza le condizioni previste dall’articolo 7, comma 1, del decreto legge 98/2011, convertito nella legge 111/2011, in tema di election day, e punta a ottenere i consegenti risparmi di spesa. Ma per arrivare alla data del 31 maggio (dopo aver scartato il 17 maggio, domenica in cui si svolgerà all’Aquila il raduno degli Alpini, e il 24 maggio, che coincide con la Pentecoste ebraica) c’è stato pure bisogno di un decreto legge, datato 17 marzo, che ha stabilito che «il quinquennio decorre per ciascun Consiglio dalla data della elezione e le elezioni dei nuovi Consigli hanno luogo non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio (quindi il 28 maggio, ndr) o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori».
Il decreto di Zaia ricorda che «il numero dei consiglieri regionali è determinato con riferimento alla popolazione residente definita in base ai risultati ufficiali dell’ultimo censimento generale (4.857.2010). Alla provincia di Belluno (210.001 residenti) andranno due seggi; a Padova (921.361 residenti) nove seggi; a Rovigo (242.349 residenti) due seggi; a Treviso (876.790 residenti) due seggi; a Venezia (846.962 abitanti) nove seggi; a Verona (900.542 residenti) nove seggi; a Vicenza (859.205 residenti) nove seggi. Nel frattempo il Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno ha precisato gli importanti da liquidare ai componenti degli uffici elettorali di sezione sono pari a 150 euro per i presidenti e 120 scrutatori (per ogni ulteriore consultazione gli onorari sono maggiorati, rispettvamente, di 37 euro e di 25 euro). Contemporaneamente entra in vigore l’articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, che fa «divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni»
La Nuova Venezia – 28 marzo 2015