La Confederazione dopo la riapertura del Tavolo all’Aran: “Tale accordo sarebbe già stato siglato negli anni scorsi se un emendamento alla finanziaria del dicembre 2018 (calato nel maxiemendamento della legge di bilancio senza alcuna ammissibilità) non avesse prescritto il ritorno della Dirigenza Professionale Tecnica e Amministrativa nella Dirigenza sanitaria. Tale colpo di mano di fatto invade la competenza del tavolo contrattuale”
Si è riaperta in Aran la trattativa per la definizione delle aree e dei comparti per il triennio 2019-2021. “Si tratta di un contratto quadro indispensabile – sottolinea la Cosmed – per avviare il rinnovo di tutti i contratti del pubblico impiego. Un adempimento preliminare che costituisce una condizione necessaria per avviare le trattative di tutti i contratti”.
“Tale accordo – evidenzia la Confederazione – sarebbe già stato siglato negli anni scorsi se un emendamento alla finanziaria del dicembre 2018 (calato nel maxiemendamento della legge di bilancio senza alcuna ammissibilità) non avesse prescritto il ritorno della Dirigenza Professionale Tecnica e Amministrativa nella Dirigenza sanitaria. Tale colpo di mano di fatto invade la competenza del tavolo contrattuale e tende a vanificare lo storico accordo del 16 luglio 2016 con cui vennero separate la dirigenza sanitaria da quella PTA del Ssn”.
Come ricordato da Cosmed questa “norma è oggetto di emendamento nel decreto milleproroghe ora all’esame delle Camere. Tuttavia anche in assenza di approvazione, il tavolo negoziale è sovrano e può comunque deliberare in tal senso respingendo l’invasione parlamentare. Anche Aran ammette la non perentorietà assoluta del comma 687”.
Aran intende riconvocare le confederazioni tra due settimane. “Certamente l’approvazione dell’emendamento che nei prossimi giorni sarà al vaglio parlamentare chiuderebbe la questione anche se in ogni caso ci sono le condizioni per portare a buon fine la trattativa”.
La Cosmed ha infine ribadito la richiesta di una “sollecita riapertura dei contratti”.
27 gennaio 2021