Sanzione penale in arrivo per il ristorante cinese che serve ai propri clienti pesce in cattivo stato di conservazione: si tratta di un reato di pericolo. Ad affermarlo è la Cassazione (sentenza 11996/11). Il caso. La proprietaria di un ristorante cinese è multata per aver tenuto in frigorifero del pesce in cattivo stato di conservazione, con finalità di vendita o comunque di distribuzione. La donna si difende in cassazione sostenendo che c’è stato alcun danno igienico sanitario e di conseguenza non c’è reato; la Cassazione è di diverso avviso. La cattiva conservazione dei cibi configura un reato di pericolo. Perchè ci sia reato non è necessario accertare la sussistenza di un danno concreto per la salute o un concreto deterioramento del prodotto
Trattandosi di un reato di pericolo, è sufficiente infatti che le modalità di conservazione possano determinare il pericolo di un tale danno o deterioramento. E’ reato di pericolo “anche il congelamento del prodotto effettuato in maniera inappropriata, in quanto il cattivo stato di conservazione è riferibile non soltanto alle caratteristiche intrinseche del prodotto alimentare, ma anche alle modalità estrinseche con cui si realizza.
Nella specie, la cattiva congelazione del pesce era riferibile al fatto che esso era già stato sottoposto a lavorazione “in quanto infarinato e depositato in un contenitore di cartone” ed il “cattivo stato di conservazione del prodotto era desumibile dal fatto che lo stesso – come evidenziato dalle fotografie – fosse ricoperto di brina: circostanza, questa, che lasciava presumere fondatamente che il prodotto ittico fosse stato sottoposto più volte a processi di congelazione e successiva ricongelazione, con il conseguente mancato rispetto delle regole di conservazione esterna del prodotto. Proprio in virtù di tali considerazioni, alla Cassazione non resta che confermare l’ammenda di 600 euro nei confronti della ristoratrice cinese.
Lastampa.it – 8 luglio 2011