L’accorpamento di Inpdap ed Enpals affossano l’Inps, ma per Antonio Mastrapasqua, presidente dell’istituto, non c’è nulla da temere. Soprattutto, non c’è pericolo che le pensioni non siano pagate
“Il bilancio dell’Inpdap è chiaramente in disavanzo perché negli ultimi anni c’è stato un turnover che ha portato a un aumento dei pensionati e alla diminuzione dei dipendenti. Nel momento in cui il nuovo ente ha inglobato l’Inpdap, è chiaro che questo disavanzo si ripercuota contabilmente anche nel nuovo Inps. Sottolineo contabilmente perché lo Stato ha sempre fatto fronte al piano dei disavanzi anticipando finanziariamente le risorse necessarie”.
L’Inpdap, entrando nell’Inps, ha scaricato sul suo bilancio ben 10,2 miliardi di euro di disavanzo patrimoniale e quasi 5,8 miliardi di euro di passivo per l’esercizio 2012. Le cifre si trovano nella nota di assestamento al bilancio 2012 dell’Inps, che sarà esaminato nella riunione del Consiglio di indirizzo e vigilanza presieduto da Guido Abbadessa, probabilmente giovedì 4 ottobre.
Su eventuali misure correttive, Mastrapasqua ha spiegato: “Il sistema previdenziale è un sistema molto semplice. Se i lavoratori attivi sono in diminuzione e i pensionati aumentano, allora lo sbilancio è permanente e non ci sono manovre correttive. Con la spending review ci saranno ancora più pensionati. Qualora il disavanzo dell’Inpdap rimarrà, sarà lo Stato, datore di lavoro dei dipendenti pubblici, ha doverlo risanare”.
Il presidente dell’Inps ha, perciò, scongiurato una mancanza di liquidità per il pagamento delle pensioni: “L’azzeramento è un fatto contabile, ma finanziariamente i soldi per le pensioni ci saranno”.
ItaliaOggi – 1 ottobre 2012