Ha sottratto alle casse dell’Usl 9 circa quattro milioni di euro. Ora finisce a processo perché ha nascosto quei soldi al fisco, non versando circa 800 mila euro di imposte. Evasione su soldi incassati illecitamente, sembra un paradosso, ma è una faccenda serissima: Loredana Bolzan, ex dipendente dell’Usl 9 già condannata a 11 anni per peculato, è a processo per violazione del decreto legislativo 74/2000.
Con lei è imputato anche il fratello Luigi, accusato di aver nascosto al fisco quasi 300 mila euro: per entrambi ieri si è aperto il processo, ma lo sciopero degli avvocati ha portato a un rinvio immediato. Si torna in aula il prossimo 13 ottobre. Secondo quanto ricostruito dal sostituto procuratore Barbara Sabattini, i due non hanno presentato le dichiarazioni dei redditi relative ai soldi sottratti all’azienda sanitaria. Quattro, per la donna, gli anni incriminati. Per la precisione Loredana Bolzan avrebbe evaso 205.689 euro nel 2004, 212.450 nel 2005, 217.576 e 155.395 nel 2007. In tutto circa 800 mila euro. Per il fratello Luigi Bolzan si contestano 291.438 euro risultanti da un’imposta evasa di 87.489 euro nel 2004, di 100.710 nel 2005 e di 103.239 nel 2006. Importi che ora il Fisco chiede di riavere, ma non sarà facile: parte del tesoretto di Loredana Bolzan è stata investita nell’acquisto di alcuni appartamenti in Costa Azzurra, che sono stati messi sotto sequestro per essere venduti all’asta. Il ricavato è destinato al risarcimento dell’Usl 9. Loredana e Luigi Bolzan erano già finiti sullo stesso banco degli imputati per la vicenda “madre”, riportando condanne a 11 anni per peculato (lei) e a otto anni (lui). Una volta accertate le responsabilità penali per quella voragine sui conti dell’azienda sanitaria del capoluogo, anche la Guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate si sono mosse. La segnalazione presentata in Procura per l’omessa denuncia dei redditi ha portato all’apertura di un fascicolo e ora all’avvio del processo.
La Tribuna di Treviso – 15 gennaio 2014