Arresto cardiaco durante il trasporto da Salerno a Napoli. Aveva 33 anni. E il sindaco di Caserta chiama l’asl «per rassicurare i cittadini». È deceduta durante il trasporto in eliambulanza al Policlinico partenopeo. Forse stroncata dal virus H1N1.
Una donna casertana al quinto mese di gravidanza, Carla P., di 33 anni, è morta probabilmente per complicanze determinate dal virus influenzale noto come «febbre suina». Dall’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno veniva trasportata al Policlinico di Napoli. A riferirlo sono fonti mediche qualificate. Il trasferimento nel nosocomio napoletano, dotato di una particolare apparecchiatura (ECMO polmonare), si era reso necessario dopo l’aggravarsi delle sue condizioni. La salma sulla quale non è stata disposta l’autopsia, è stata messa a disposizione dei familiari.
POLMONITE BILATERALE – Tutto è iniziato nella notte tra domenica 12 gennaio e lunedì 13, nell’ospedale di Caserta, dove la donna è stata ricoverata per una gravissima forma di polmonite bilaterale. I sanitari hanno appreso che i due figli della donna avevano avuto l’influenza pochi giorni prima che la madre si ammalasse. Già martedì le sue condizioni di salute sono apparse gravi. Pertanto, i medici del reparto di medicina d’urgenza, vista anche l’indisponibilità del reparto di rianimazione casertano, hanno così disposto tramite 118 il trasferimento in un altro ospedale, il Ruggi d’Aragona di Salerno.
ARRESTO CARDIACO – Ieri le condizioni di salute della donna si sono ulteriormente aggravate e nella notte è stato disposto il trasporto d’urgenza nel II Policlinico di Napoli ma, durante il volo in elicottero, la donna ha avuto un arresto cardiaco e malgrado gli interventi dei medici è deceduta. Con la donna, purtroppo, è anche deceduto il feto.
E IL SINDACO CHIAMA L’ASL – Il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio, città dove viveva la donna, ha chiesto informazioni all’Asl. «Per evitare il diffondersi di preoccupazioni e allarmi ho chiesto al direttore generale dell’Asl Caserta Paolo Menduni le informazioni utili a rassicurare i cittadini».
Corriere della Sera – 17 gennaio 2014