Gli incentivi sulle ristrutturazioni Si chiude oggi la partita dell’Imu per chi deve pagare il tributo su immobili che non abbiano le caratteristiche per essere considerati abitazione principale. Chi invece possiede una casa che quelle caratteristiche le ha corre il rischio sempre più concreto di dover giocare i supplementari se si trova in uno dei circa 2500 comuni che per il 2013 abbiano previsto un’aliquota di base superiore allo 0,4%.
Il maxiemendamento del Governo che dovrebbe blindare la legge di Stabilità per farla approvare prima di Natale lascia però un po’ di fiato in più a contribuenti, Caf e commercialisti per calcolare la somma dovuta al Comune. Si tratta, lo ricordiamo, del 40% della differenza tra l’imposta calcolata all’aliquota 2013 e quella calcolata allo 0,4%. Ci sarà infatti tempo fino al 24 gennaio 2014 e non più fino al 16 gennaio, scadenza originariamente prevista per farla coincidere con la prima (per la verità alquanto improbabile) delle quattro rate previste per lo Iuc (Imposta unica comunale), il tributo bicefalo che dall’anno venturo raggrupperà la tassa sui servizi indivisibili (la Tasi) e la tassa sui rifiuti (la Tari).
Sono almeno due le ragioni che ora rendono improbabile l’eliminazione del supplemento di Imu; la prima è che per abolire il tributo bisogna reperire in breve almeno 400 milioni, la seconda è che il potere di interdizione delle forze politiche che sull’abolizione integrale dell’Imu prima casa hanno fatto le barricate oggi si è molto ridotto con il cambio nella maggioranza che sostiene l’esecutivo.
Appaiono anche tramontate le soluzioni alternative di cui si era parlato nei giorni scorsi: quella di far pagare i contribuenti per poi stornare la cifra versata trasformandola in acconto dello Iuc è molto macchinosa e oltretutto si limita a spostare di qualche mese il problema della copertura. Un’altra soluzione, consistente nel far coprire i costi ai proprietari di terze, quarte case, e via dicendo, con aliquote progressivamente più alte si scontra con la difficoltà di come ripartire i tributi se le abitazioni si trovano in territori comunali diversi. E oltretutto il surplus di aliquota dovrebbe finire nelle casse dello Stato e non in quelle dei comuni.
Il miniconguaglio Imu inaugurerà un anno denso di novità nella tassazione immobiliare, a partire dalla già ricordata Iuc, che nel rush finale della Stabilità potrebbe registrare ancora qualche modifica; in particolare nella componente Tasi che per come è congegnata (aliquota calcolata sul medesimo imponibile dell’Imu) assomiglia troppo alla vecchia imposta per non destare il fianco alle critiche di chi sostiene che si tratta di un’operazione di maquillage all’Imu con un’aggravante non da poco: fa pagare di più chi prima pagava meno e viceversa. La soluzione sarebbe di aumentare i fondi a disposizione dei comuni perché decidano detrazioni sulle case di minor valore, ma si scontra ancora una volta con la necessità di trovare le coperture.
Non tutto il quadro però è negativo. Dal primo gennaio 2014 cambiano le imposte sulle compravendite immobiliari e soprattutto chi acquista da privato pagherà meno di oggi. E inoltre per tutto l’anno si potrà godere di agevolazioni importanti sulla ristrutturazione della casa e sulla sua riqualificazione energetica.
Gino Pagliuca – Corriere della sera – 16 dicembre 2013