Durc temporaneo per chi ha debiti con la pubblica amministrazione. Dalle cartelle pazze alla compensazione dei crediti, dalla mini sanatoria all’aggiornamento del Durc (documento unico di regolarità contributiva). Mentre Matteo Renzi prepara la nuova squadra di governo, qualcosa nei mesi scorsi si è mosso in tema di semplificazione nei rapporti con il Fisco. Anche se con non poche difficoltà.
La staffetta politica lascia infatti aperti numerosi dossier, compresa la tanto discussa compensazione dei crediti della pubblica amministrazione con i debiti delle imprese. L’emendamento 5 Stelle al decreto “Destinazione Italia” andava in questa direzione ma dopo essere stato approvato alla Camera dovrebbe ottenere il via libera finale dal Senato (entro il 21 febbraio) ed essere seguito da un decreto attuativo del ministero dell’Economia entro 90 giorni. Insomma un vero e proprio percorso ad ostacoli per quell’esercito di piccole medie imprese che, oltre alla crisi, ha dovuto affrontare in questi ultimi anni il guaio dei ritardi dei pagamenti statali.
L’Ue ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia perché la lentezza dagli enti pubblici nei rimborsi arriva a toccare 200 con punte massime di 1000 giorni. Nel frattempo però sono più che raddoppiati (+114% tra il 2008 ed il 2012) i fallimenti delle aziende vittime dei ritardi o dei mancati pagamenti statali con effetti economici che, dall’inizio della crisi alla fine del 2012, si sono tradotti nella chiusura di oltre 15.000 società. Una delle richieste più pressanti da parte degli imprenditori esposti con la pubblica amministrazione era compensare i crediti con i debiti, anche perché il rimborso dei debiti della Pa, ha finora messo in giro 22 miliardi dei 90 stimati.
In attesa che la situazione politica si sblocchi, si può fare un quadro di quello che invece è già stato avviato in tema di semplificazione fiscale. È il caso dell’aggiornamento del Durc in compensazione che consentirà, alle aziende che vantano crediti statali, di continuare a operare sul mercato anche in presenza di debiti previdenziali e assicurativi. Oppure il procedimento di blocco online delle cartelle pazze sul sito web di Equitalia. È operativa dal primo gennaio la mini sanatoria che consente di pagare vecchie cartelle senza interessi di mora così come è già attiva la compensazione che consentirà di usare i crediti vantati nei confronti dello Stato per chiudere i conti con l’Agenzia delle Entrate. I conti in tema fiscale, del governo Letta, li ha fatti invece la Cgia di Mestre. I saldi tra maggiori e minori entrate “generate” da tutti i provvedimenti di natura fiscale approvati negli ultimi nove mesi e mezzo, ha scaturito un aggravio di 2,4 miliardi nel 2014 (in gran parte a carico di banche e assicurazioni) e di un miliardo nel 2015. Ma se si riuscirà a tagliare le uscite di quasi tre miliardi, come previsto dalla legge di Stabilità con la spending review, per l’anno prossimo il segno cambierà in positivo e gli italiani risparmieranno quasi 2 miliardi di euro di tasse.
Corinna De Cesare – Corriere della Sera – 16 febbraio 2014