Nuova stretta della Guardia di Finanza provinciale nei confronti del mondo della pesca e del commercio ittico in Polesine. Dopo il blitz in grande stile delle Fiamme gialle dello scorso maggio, ieri i militari hanno passato al setaccio altre tre aziende a Villamarzana, Adria e Canaro.
Le irregolarità emerse stavolta sono quasi tutte concentrate nella ditta di Villamarzana. Particolarmente grave è risultato un furto di energia elettrica, visto che l’allacciamento abusivo per alimentare la produzione aziendale era addirittura alla conduttura principale di Enel a Villamarzana. Per questo l’imprenditore, polesano, è stato arrestato e subito rimesso in libertà. Le altre contestazioni riguardano la scoperta di amianto nella ditta, il cattivo stato di conservazione degli alimenti e 81 chili di carpe conservati in azienda in violazione della legge che prevede il divieto di pesca a maggio e a giugno di questa specie ittica perché è nella fase di riproduzione.
All’interno del capannone di Villamarzana ispezionato ieri mattina dalle Fiamme gialle sono state appurate numerose infrazioni. I frigoriferi per la conservazione dei pesci non erano alla temperatura adeguata, tanto che alcuni sono risultati in via di decomposizione. Disordine generalizzato nella raccolta dei rifiuti, gettati all’esterno dell’edificio.
Oltre alle carpe, poi, ieri sono finiti sotto sequestro anche dei siluri e dei lucci per un totale di un quintale e mezzo di pesce. Il prodotto era del tutto privo della tracciabilità. Ma non è finita qui. Sotto il profilo fiscale i militari nelle aziende passate al setaccio ieri hanno trovato documenti di trasporto ed altro materiale che verranno confrontati con le fatture emesse.
All’inizio dello scorso mese i militari avevano eseguito analoghi accertamenti in cinque ditte a Loreo, Taglio di Po, Frassinelle e Porto Tolle tutte gestite da romeni. Nell’azienda di Loreo le Fiamme gialle avevano trovato apparecchiature elettroniche, parti di motori di automobili ed un furgone incendiato.
Antonio Andreotti – Il Corriere del Veneto – 23 giugno 2017