L’Unione europea e gli Stati Uniti, rappresentati rispettivamente da Stavros Lambrinidis, ambasciatore dell’UE presso gli Stati Uniti e Jani Raappana, vice capo missione, per la presidenza finlandese del Consiglio dell’UE, e Robert Lighthizer, rappresentante commerciale degli Stati Uniti, hanno firmato il 2 agosto a Washington DC un accordo che rivede il funzionamento di una quota esistente per importare carni bovine senza ormoni nell’UE.
Questo è un altro risultato della cooperazione promossa dalla Dichiarazione congiunta rilasciata dai presidenti Juncker e Trump nel luglio 2018 che istituisce un programma bilaterale positivo per il commercio UE-USA.
Nel 2009, l’UE e gli Stati Uniti hanno concluso un protocollo d’intesa, rivisto nel 2014, che fornisce una soluzione a una disputa di lunga durata in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) sull’uso di alcuni ormoni che promuovono la crescita nella produzione di carne bovina. In base all’accordo, una quota di 45.000 tonnellate di carni bovine non trattate con ormoni era aperta dall’UE ai fornitori qualificati, tra cui gli Stati Uniti.
L’accordo firmato è pienamente in linea con le norme dell’OMC e stabilisce che 35.000 tonnellate di questa quota saranno ora assegnate agli Stati Uniti, suddivise per un periodo di 7 anni, con la restante quota rimanente disponibile per tutti gli altri esportatori.
Il volume complessivo del contingente aperto nel 2009 rimane invariato, proprio come la qualità e la sicurezza delle carni bovine importate nell’UE, che rimarranno conformi agli elevati standard europei.
L’accordo è stato negoziato sulla base di un mandato degli Stati membri dell’UE e approvato dagli stessi in sede di Consiglio il 15 luglio 2019. Il Consiglio raccomanderà ora l’accordo al Parlamento europeo per l’approvazione formale, in modo che possa entrare in vigore nel prossimo futuro.
Per maggiori informazioni:
- The EU and the U.S. reach an agreement on imports of hormone-free beef
- EU-U.S. Trade: European Commission recommends settling longstanding WTO dispute
Qui, la decisione del Consiglio europeo relativa all’autorizzazione alla firma dell’accordo.
Fonte: Commissione Europea