Le analisi di un laboratorio di Berna. Quantità minime, ma il Consiglio Islamico si dice «scioccato». Positivi i test in sette campioni su 20, in 9 città elvetiche. Dopo la carne di cavallo, è la volta di quella di maiale «non dichiarata». Tracce di carne suina sono state individuate nei kebab venduti in Svizzera da analisi di laboratorio in sette campioni su venti.
Lo riferisce l’agenzia di stampa elvetica Ats. La quantità di carne di maiale riscontrata è minima – si precisa – ma il Consiglio Centrale Islamico della Svizzera che ha commissionato i test si dice comunque «scioccato». Campioni di Kebab erano stati prelevati in nove città da membri del Consiglio centrale islamico della Svizzera ed i test sono stati compiuti da un laboratorio di Berna. In una nota, il Consiglio Centrale islamico afferma di non ritenere che la contaminazione sia stata causata coscientemente da malintenzionati, ma in modo accidentale, a causa dell’utilizzo degli stessi strumenti nella preparazione di prodotti diversi. ANCHE CARNE DI CAVALLO – Il Ccis aveva prelevato la settimana scorsa i campioni in 20 rivenditori ben frequentati di kebab – un piatto tipico della cucina turca – di nove città svizzere. La carne suina è stata trovata in kebab venduti a Berna, Bienne, Lucerna, Ginevra, Kreuzlingen e Winterthur, sebbene in proporzioni sempre inferiori allo 0,1%. Ad allarmare il Consiglio islamico erano state notizie provenienti dalla Germania: l’emittente televisiva tedesca Rtl aveva indicato di aver fatto analizzare campioni di döner venduti in 20 spacci di Berlino e Lipsia e di aver trovato in tre di essi fino al 7% di carne di maiale. In un campione sarebbe stata trovata anche una quantità minima di carne di cavallo non dichiarata. In una nota diramata oggi, l’organizzazione presieduta da Nicolas Blancho dice che sospettava da tempo che i döner kebab venduti in Svizzera non fossero completamente privi di carne suina, vietata ai musulmani. In nessun caso, però – ha detto Blancho – carne suina deve finire in prodotti definiti «halal», ossia «leciti» per i musulmani.
Corriere.it – 26 febbraio 2013