Con una nota della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della salute indirizzata ai servizi veterinari regionali vengono dettate disposizioni operative sul rintraccio di carne a pollame avariati provenienti dal Brasile. “In riferimento alla problematica verificatasi in Brasile nel settore delle carni oggetto di esportazione verso i Paesi della Comunità Europea – si legge nella nota a firma del Dg Giuseppe Ruocco – la Commissione Europea si è attivata per salvaguardare e garantire la salute dei cittadini dell’Ue sospendendo immediatamente le importazioni delle carni dagli stabilimenti coinvolti ed informando gli Stati membri sulla necessità di verificare e controllare eventuali introduzioni di carni di provenienza o origine brasiliana”.
“Sebbene i PIF, gli UVAC nonché i NAS siano già stati attivati per il rintraccio delle carni importate dagli stabilimenti brasiliani coinvolti nella problematica in questione”, il Ministero chiede alle autorità sanitarie in indirizzo di voler allertare i propri Servizi Veterinari per verificare la presenza di carni di qualsiasi specie, di origine brasiliana, eventualmente presenti presso gli stabilimenti del proprio territorio”. Per agevolare l’attività ispettiva dei Servizi veterinari viene inviata la lista fornita dalla Commissione Europea degli stabilimenti brasiliani implicati nella vicenda.
“I controlli sulle carni dovranno prevedere la verifica della provenienza dagli stabilimenti coinvolti per l’esclusione temporanea dal consumo alimentare in attesa di ulteriori disposizioni, anche a seguito di eventuali decisioni a livello comunitario.”
Sulla vicenda era intervenuto nei giorni scorsi il segretario nazionale Sivemp, Aldo Grasselli: “La sicurezza alimentare in un circuito commerciale globale è sempre a rischio – ha detto -. Qualcuno vuole smaltire prodotti scadenti, qualcun altro vuole comperare a basso prezzo e vendere con grandi margini. I prodotti delle filiere agroalimentari devono essere sottoposti a controlli più efficaci e tempestivi rispetto alle altre merci, altrimenti insieme alle merci importiamo pericoli per la salute dei consumatori” .
29 marzo 2017