Il coordinatore S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo è intervenuto all’assemblea Uniceb a Veronafiere, durante la quale è stato eletto il nuovo presidente Carlo Siciliani
“L’attuale stretta sui prezzi è un effetto a catena dell’embargo russo. Dobbiamo trovare una soluzione che non faccia male solo a noi, perché le sanzioni dell’Unione europea alla Russia hanno un effetto più dannoso per noi che per loro”.
A sostenerlo l’europarlamentare Paolo De Castro, che è intervenuto il 28 novembre a Veronafiere, per l’assemblea annuale di Uniceb, l’Unione nazionale degli importatori, esportatori, industriali, commissionari, grossisti, ingrassatori, macellatori, spedizionieri di carne e derivati, che ha registrato un passaggio storico: l’elezione alla guida di Carlo Siciliani, dopo 44 anni di presidenza ininterrotta di Renzo Fossato.
Con l’assemblea di Uniceb ospitata ancora una volta nel proprio quartiere espositivo, Veronafiere conferma la propria leadership nel comparto carneo, che vedrà l’intera filiera protagonista dal 10 al 13 maggio durante la 26ª edizione di Eurocarne, rassegna internazionale dedicata alla carne.
“La Russia pesa per l’Unione europea 14-15 miliardi di euro, quasi quanto gli Stati Uniti, che “valgono” 17 miliardi di export – ha detto De Castro, recentemente nominato rapporteur permanent per il Ttip, l’accordo di libero scambio commerciale fra Ue e Usa –. Dove trovare mercati alternativi che valgono per l’Ue 14 miliardi di euro? Non è immediato, servirebbero almeno 20 anni”.
De Castro ha annunciato che il prossimo 9 dicembre, a Bruxelles, convocherà “una riunione con tutta la rappresentanza agroalimentare europea, per parlare di rischi e opportunità derivanti dal Ttip”. Secondo De Castro, “gli Stati Uniti sono un paese di 350 milioni di abitanti, con un reddito pro capite medio che è quasi il doppio del nostro; anche il saldo commerciale, con esportazioni per 17 miliardi e importazioni per 10, è positivo per l’Unione europea”.
Sulla Pac, che entrerà in vigore dal prossimo gennaio, De Castro ha ribadito la richiesta avanzata al commissario europeo Phil Hogan: “Farslittare al 1° gennaio 2016 l’applicazione del greening, perché i margini di errore in questa fase, secondo la Corte dei Conti europea, sono dell’ordine del 7-8%, che significa 2-3 miliardi di euro. Abbiamo gioito questa mattina perché Ecofin ha annullato il taglio di 450 milioni dal settore agricolo, rischiamo però con il greening di perdere una somma ben superiore”.
Agronotizie – 2 dicembre 2014