Il 44% dei siti web delle strutture sanitarie pubbliche mette in linea i propri tempi d’attesa. Ma se internet conquista Asl e Aziende ospedaliere, stenta a decollare negli Irccs e nei policlinici universitari.
E’ quanto emerge dalla quarta indagine del Ministero della Salute sull’utilizzo del web per la comunicazione agli utenti dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie.
I migliori sono i siti delle Asl. Nel 57% dei casi ospitano i dati sui tempi di attesa fornendo così un servizio trasparente ai cittadini. Subito dopo vengono le aziende ospedaliere con il 47%, mentre Irccs e policlinici universitari segnano il passo con una percentuale rispettivamente del 21 e del 14%.
Questi i dati più significativi della quarta indagine del Ministero della Salute sull’utilizzo di internet quale strumento di comunicazione dei dati sulle liste d’attesa.
L’indagine è stata condotta nel mese di novembre 2010, ha interessato i siti web di Regioni e P.A., ASL, Aziende Ospedaliere (A.O.), IRCCS e Policlinici e fa seguito alle tre precedenti indagini svolte nell’ottobre 2005, nel dicembre 2007 e nel novembre 2009.
Dalla presente indagine emerge che mediamente il 44% dei siti web esplorati fornisce dati su tempi e liste d’attesa, con un incremento rispetto alle tre precedenti indagini svolte nel 2005, 2007 e 2009, rispettivamente dell’21%, del 22% e del 10%. Viene inoltre complessivamente confermato il gradiente decrescente, rispetto alla presenza di informazioni sui tempi d’attesa, delle strutture sanitarie del Nord rispetto a quelle del Centro-Sud/Isole.
Nello specifico, il 48% delle Regioni (10 su 21) riporta, nei propri siti web, dati su tempi reali e/o massimi d’attesa, con un incremento del 15% rispetto ai risultati della indagine 2009; il 57% dei siti web delle ASL (95 su 166) presenta dati su tempi d’attesa, con un incremento del 16% rispetto all’indagine 2009; il 47% dei siti web delle Aziende Ospedaliere (40 su 85) presenta dati su tempi reali e/o massimi d’attesa con un incremento dell’8% rispetto al precedente rapporto; il 21% dei siti web degli IRCCS (21 su 100) riporta dati su tempi reali e/o massimi d’attesa e rispetto all’indagine 2009 si è verificato un incremento pari al 8%; infine, per quanto riguarda i siti web dei Policlinici Universitari, l’indagine evidenzia che il 14% (1 su 7) riporta dati su tempi reali e/o massimi d’attesa con un incremento pari al 1% rispetto all’indagine 2009.
In conclusione – si legge nel rapporto – dai dati aggregati a livello nazionale nell’ambito delle quattro rilevazioni effettuate (2005, 2007, 2009 e 2010), emerge che al termine del quinquennio di osservazione, circa la metà dei siti web di Regioni e P.A. e strutture sanitarie riporta dati sui tempi d’attesa, con un trend incrementale nel periodo considerato, che conferma il ruolo dei siti web nella relazione di comunicazione tra il SSN ed i cittadini/stakeholder.
Queste le raccomandazioni finali del Rapporto:
1. promuovere in modo più sistematico l’utilizzo di Internet come strumento di comunicazione
2. condividere con le Regioni e P.A. la metodologia per il monitoraggio dei tempi di attesa pubblicizzati sui siti web
3. diffondere l’attività di monitoraggio per verificare la validità e il puntuale aggiornamento dei tempi d’attesa disponibili sui siti web.
I risultati di tali indagini, unitamente ad altri studi e documenti – conclude il Rapporto – forniscono indicazioni per l’elaborazione di una proposta di monitoraggio, con verifica della disponibilità e dell’aggiornamento periodico dei dati sui tempi d’attesa inseriti nei siti web, che verrà condivisa con le Regioni e P.A. e sarà utilizzata per il periodo di vigenza del PNGLA 2010-2012, quale base per ulteriori e più mirate elaborazioni al riguardo, nell’ambito delle attività di certificazione degli adempimenti dei piani regionali sui tempi d’attesa previste dalla verifica dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
Quotidianosanita.it 4 aprile 2011