Se le indiscrezioni filtrate dall’indagine in corso in Bassa Sassonia venissero confermate, in Germania si aprirebbe un nuovo preoccupante fronte sulla sicurezza alimentare.
Secondo le indiscrezioni, la società al centro dello scandalo della diossina nelle uova sarebbe stata a conoscenza dei livelli superiori a quelli consentiti dalla legge da quasi un anno. A marzo e giugno 2010, infatti, i laboratori della società avevano effettuato le indagini rivelatrici e a luglio scorso non ne avrebbero consegnato i risultati agli ispettori del Land che avevano visitato l’azienda. Una preoccupante falla nella catena dei controlli che ha dato il via libera alla vendita di uova alla diossina per più di sei mesi.
Dov’è finita la proverbiale efficienza tedesca? D’accordo, in Germania l’allarmismo non è di casa (solo il 20% della popolazione ha smesso di comprare uova), ma già l’anno scorso lo scandalo delle mozzarelle blu aveva scosso i mercati. Con effetti a catena anche nel resto dell’Europa che importa prodotti provenienti dalla Germania. I mercati alimentari sono sensibili e facilmente influenzabili, almeno quanto quelli finanziari. Un po’ di attenzione e di controlli in più, amici tedeschi, certo non guasterebbero.
Ilsole24ore.com
10 dicembre 2011