“Bisognava pensare prima che avevamo una classe medica vecchia”. Il ministro, a margine della presentazione del Rapporto dei Nas, risponde così all’allarme lanciato dai sindacati sulla carenza dei medici che sarà aggravata dall’introduzione della quota “100”. “Rivediamo piuttosto il numero chiuso che non è più adeguato ai tempi e la formazione post laurea”. IL VIDEO
“Cosa vorrebbero i sindacati che i nostri medici continuassero a lavorare affaticati, perché queste mi sembrano lacrime di coccodrillo. Bisognava pensare prima che avevamo una classe medica vecchia”.
Va giù dura il ministro della salute Giulia Grillo, stimolata dalle domanda dei giornalisti sulla criticità dello spopolamento delle corsie ospedaliere, a margine della presentazione dell’attività 2018 dei Nas.
“È stato istituito un numero chiuso che mi sono permessa di criticare – ha detto – sono stata massacrata da una parte dell’opinione pubblica quando effettivamente c’è bisogno di rinnovare la classe medica la cui età media è di 54 anni e questo è assolutamente impossibile. Non è facendoli lavorare fino a settanta anni che risolviamo il problema, ma facendo entrare i giovani. Quindi – ha aggiunto – rivediamo il numero chiuso che non è più adeguato ai tempi. E rivediamo anche la formazione post laurea abbandonando il concetto di scuole di specializzazione, siamo gli unici in Europa ad avere ancora studenti di 25 anni. Facciamoli entrare direttamente nel mondo del lavoro. Siamo pronti per una riforma. Ma basta lotte corporativistiche – ha concluso – lil corporativismo rischia di distruggere la sanità pubblica”.
Filippi (Fp Cgil Medici): “Da Grillo mistificazione propagandistica. Numero chiuso è falso problema”
“Mistificazione propagandistica, la verità che denunciamo da anni è che chiediamo un piano assunzionale straordinario ed un numero di borse di specializzazione adeguato, circa 3000 in più delle attuali, altro che far lavorare di più i medici, si tratta di assumere. Invece il governo del cambiamento ha confermato il tetto sulla spesa del personale fermo al 2004 meno 1,4%, dicono una cosa e ne fanno un’altra. Il numero chiuso è un falso problema, per risolvere i problemi del SSN bisogna aumentare le borse e assumere. Anche questa è un’occasione persa dal ministro per accogliere le nostre semplici richieste di buon senso, ma capisco che in campagna elettorale conta di più la propaganda. Noi non ci stiamo a questi giochetti”. Così il segretario della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi replica alle parole del Ministro della Salute, Giulia Grillo.
Palermo (Anaao Assomed): “Eliminare il numero chiuso è solo demagogia”
“Sono basito. Come si fa a dire che si piangono lacrime di coccodrillo su un problema che denunciamo alla politica dal 2010 e su cui abbiamo sviluppato ben 5 studi ad hoc, dal 2011 a oggi, che hanno fornito elementi di valutazione della realtà e proposte per superare il fenomeno della carenza di medici. Un fenomeno quale nessun politico ha dato risposte con il rischio di affossare il sistema”.
È arrabbiato Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao Assomed che rispedisce al mittente le dichiarazioni del ministro della Salute Giulia Grillo.
“Il Ministro dimentica che in questi anni c’è stato un blocco delle assunzioni – ha dichiarato a Quotidiano Sanità – e il problema non è il numero chiuso a medicina perché già oggi abbiamo ben 10mila medici che vogliono entrare in specializzazione e vivono in un limbo formativo. Non solo, dal 2019 al 2023 arriveranno alla laurea circa 52mila medici ai quali si sommeranno i 10mila. A conti fatti avremo circa 62mila medici. Per cui non mancano i medici da assumere. Mancano le borse di specializzazione, sono attualmente 7mila e ce ne vorrebbero almeno 10mila; mancano i posti per il corso di formazione in medicina generale. Su questo dobbiamo andare a incidere, non sul numero chiuso in medicina. Questa è solo una proposta demagogica che non risolve il problema anche perché le facoltà universitarie di non sarebbero neanche in grado di accogliere un ingresso massiccio di nuovi iscritti”.
E in ogni caso, ha aggiunto, le Aziende “dovrebbero attivare i concorsi da subito, utilizzando i risparmi effettuati in questi anni riducendo il turn over. Non dimentichiamo che c’è stato 1 miliardo di risparmio ogni anno, solo per i medici. Bisognerebbe favorire l’assunzione degli specializzandi, da subito – ha aggiunto – e avere il coraggio di una riforma globale post laurea andando verso i contratti di formazione lavoro con l’assunzione diretta dei neo laureati a scopo formativo. Questo va fatto. Il resto è demagogia”.
Anelli (Fnomceo): “Carenza specialisti non si risolve cancellando gli specialismi né aprendo accesso all’università” Cimo: “Le soluzioni ci sono ma occorre avere una seria volontà e la capacità di agire una volta per tutte” Ma Grillo replica: “Cgil giri altrove le proprie lagnanze, io favorevole a sblocca assunzioni. Pronta la contro replica: “Evidentemente Governo non tiene conto dei suoi pareri”
QUOTIDIANO SANITA