A nulla servono i minimi aumenti stipendiali dell’ultimo contratto, rispetto alle retribuzioni molto più elevate che si trovano in altri Paesi europei
“Per frenare l’emorragia dei medici” in Italia “è necessario intervenire con provvedimenti immediati”. Tra le altre cose, “sono necessari anche sostanziali aumenti retributivi, soprattutto per le specialità mediche ‘neglette’ (ad esempio Emergenza-Urgenza, Anestesiologia e Rianimazione, Radioterapia e alcune Chirurgie), i cui bandi per i corsi di specializzazione negli ultimi anni sono restati in gran parte deserti. A nulla servono i minimi aumenti stipendiali dell’ultimo contratto, rispetto alle retribuzioni molto più elevate che i nostri giovani medici trovano in altri Paesi europei, anche confinanti con il nostro”. È uno degli aspetti contenuti nell’allarme lanciato dal Fossc (Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri ed universitari italiani), sulle condizioni del Servizio sanitario nazionale e l’appello a una maxi-riforma strutturale.
Per gli esperti, inoltre, va fatto in modo di bilanciare ‘entrate e uscite’. “L’età media dei nostri medici – ricordano – è sempre più elevata, con ben il 56% che ha più di 55 anni, rispetto al 14% della Gran Bretagna e percentuali anche più basse in altri Paesi. Entro il 2025 andranno in pensione 29mila camici bianchi e 21mila infermieri, senza un sufficiente inserimento di nuovi professionisti”. È vero che “nei prossimi 7 anni, in base alla previsione della Commissione istituita dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, saranno 30mila i medici in più, ma i tempi sono troppo lunghi vista la significativa carenza attuale. Occorrono altre iniziative. L’obiettivo”, per esempio “deve essere il passaggio dal numero chiuso a quello programmato”, sostengono le 75 società scientifiche rappresentate dal Forum.
Poi, aggiungono, “va considerata l’immissione in ruolo di figure professionali quali l’infermiere di ricerca, i data manager e i biostatistici, soprattutto in Irccs e policlinici universitari, oltre a figure esperte di temi quali l’intelligenza artificiale e il Data Mining, da formare attraverso percorsi innovativi. L’inserimento di nuovi professionisti – osservano le società scientifiche – è stato impedito per molti anni dai tetti di spesa per il personale e dai blocchi delle assunzioni, in un quadro desolante di totale mancanza di programmazione da parte di tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 10-12 anni. Ed oggi siamo costretti ad inserire nei servizi specializzandi, anche dei primissimi anni di corso, senza che questo provvedimento sia stato oggetto della necessaria discussione e programmazione”.
https://www.doctor33.it/articolo/60605/carenza-medici-fossc-aumenti-in-ultimo-contratto-inutili-servono-incrementi-sostanziali