Cinquantuno cani in venti box arrugginiti, coperture precarie, cucce di fortuna e una roulotte utilizzata come ufficio. I reclusi? Soprattutto segugi italiani. I Carabinieri del NAS di Viterbo, in collaborazione in collaborazione con il personale veterinario della Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Ministero della Salute, hanno sequestrato un canile, che si trova nella provincia laziale. Non è stato possibile La struttura non aveva autorizzazioni sanitarie e non presentava i requisiti minimi atti a garantire la tutela degli animali. In particolare, i militari hanno rilevato la presenza di ruggine sulle recinzioni delle gabbie, la pavimentazione in terra battuta e sconnessa, la precaria copertura dei recinti realizzata con pali di legno e onduline metalliche, l’utilizzo di cucce non regolamentari. Inoltre, la struttura era priva di box idonei annessi all’infermeria per la stabulazione degli animali ammalati o in degenza post operatoria nonché di adeguato impianto frigorifero per la custodia degli animali deceduti.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato l’intera struttura di circa 2.000 mq, per un valore complessivo di 500.000 euro. Il gestore del canile è stato denunciato all’autorità sanitaria.
Geapress
18 novembre 2010