Per gli animali (tutti: selvatici, da compagnia, da cortile, da lavoro, da allevamento) ogni San Silvestro è una notte di paura e, per alcuni, di terrore.
I botti li spaventano a morte, talvolta scelgono di fuggire e magari finiscono nel traffico, spesso non possono scappare e così si feriscono, collassano, addirittura muoiono.
Come in tutta Italia, anche nel Veronese si è pensato di proibire i fuochi proprio pensando ai rischio di lesioni, ustioni, o danni anche peggiori già peraltro verificatisi nella nostra città e provincia. I più contrari sono i veterinari.
«Chi provoca esplosioni e luci accecanti vicino agli animali è un irresponsabile che non sa cosa può causare», dice il presidente provinciale dei veterinari Graziano Galbero, presidente anche degli Ordini dei M! edici Veterinari del Veneto. «Gli animali hanno una sensibilità diversa dalla nostra ed un udito ben più sviluppato. Il nostro è un appello alla misura, al rispetto, all’educazione che tuttavia, ogni anno, rimane inascoltato. Un appello di civiltà contro un dramma ricorrente».
La dottoressa Valentina Bianco conferma che i cavalli entrano in uno stato d’ansia e d’agitazione, se sono liberi cominciano a correre in gruppo a grandi cerchi, se in scuderia girano dentro il box, battono con gli zoccoli e sudano per lo stress.
«Mi è capitato di dover lasciare un cenone di Capodanno per soccorrere un cavallone. Era stato ritirato dal prato nel suo box dai padroni proprio per proteggerlo dai botti e dai fuochi d’artificio, fu un errore perché non avendo dove fuggire si era terrorizzato al punto di causarsi una dolorosissima colica intestinale», racconta. E spiega: «Molti animali manifestano solo paura, assumendo posture com! e le orecchie portate indietro, la coda tra le zampe, i tentat! ivi di nascondersi o fuggire o di restare a stretto contatto con i proprietari. Altri invece hanno vere e proprie crisi incontrollabili di panico, con tentativi di fuga che possono portare a gravissime conseguenze».
«Si pensi ad un cane terrorizzato che salta dal balcone di un condominio per scappare», dice il dottor Adelmo Rossi, specialista in comportamenti animali. «Cosa possiamo fare per affrontare nel migliore dei modi la situazione? Prima di tutto, se ha sintomi di paura non gravi, potete fare due cose estremamente utili: fare in modo che, se vuole nascondersi, possa andare in un posto della casa dove si sente al sicuro. Lasciategli i suoi tempi, non forzatene l’uscita, uscirà di sua iniziativa quando si sentirà sicuro, e poi evitare di rinforzare-premiare la paura. Noi tendiamo a comunicare con cani e gatti come fossero bambini e in queste situazioni tendiamo ad abbracciali, coccolarli, accarezzarli e prenderli in braccio. Ma alcuni d! i questi sistemi comunicativi non esistono in ambito animale. Meglio ignorarli, continuando a fare quello che stavamo facendo. Il nostro cane arriverà a chiedersi: se non si preoccupano loro, che sono i miei punti di riferimento, probabilmente questa cosa non è così grave»
L’Arena 31 dicembre 2010