SORGÀ. Cambiata una parola del regolamento e non c’è più obbligo di denunciarne il numero. Da oggi sarà solo «opportuno» denunciare quanti animali si possiedono e la responsabilità passa dal Comune al cittadino
Gli animalisti che hanno manifestato a Sorgà DIENNE FOTO Sorgà. È bastato cambiare una parola del testo del regolamento comunale di igiene urbana veterinaria relativo al numero di cani e gatti che si possono tenere in casa e le contestazioni al sindaco Giambattista Bazzani sono tutte rientrate. Con buona pace delle associazioni animaliste e del ministero della Salute che si era scomodato per far retrocedere il sindaco da un regolamento ritenuto particolarmente restrittivo per quanto riguarda il possesso di animali da affezione.
Ora, dopo che il regolamento è passato in consiglio, non sarà più «obbligatorio» avere il parere favorevole del sindaco, sentito il servizio veterinario dell’Ulss, per possedere un numero di cani e gatti superiore a quello previsto dal regolamento, ma «opportuno». Insomma, fatta la legge trovato l’inganno, come si dice. In pratica, se prima la responsabilità del permesso era affidata al sindaco, adesso ricadrà solo sul proprietario e sono salvi, così, i diritti di libertà del cittadino che aveva invocato il sottosegretario al ministero della Salute, Francesca Martini, la quale aveva invitato il sindaco a ritirare il regolamento che «prevedeva norme restrittive e non legittime».
Giovedì sera, in Consiglio, è stato approvato il tanto contestato regolamento, modificato su richiesta delle associazioni animaliste. Una folta rappresentanza di esse, con candele accese, maschere di animali e striscioni, ha manifestato davanti al municipio e ha incontrato il sindaco. Bazzani ha ascoltato le loro proposte, promettendo che ne avrebbe tenuto conto, come poi è avvenuto. «La lungimiranza e il buon senso questa volta hanno prevalso», ha detto Emanuela Giarraputo, presidente dell’Associazione animalisti italiani di Verona. «Non ci sarà nessuna limitazione sul numero di animali da compagnia che si possono tenere: il regolamento recepisce le linee guida della delibera regionale del 2007. Riteniamo che il numero di animali presenti nelle famiglie debba essere quello compatibile con le norme di igiene e sicurezza per il benessere e la salute pubblica. Esprimiamo la nostra soddisfazione per il dialogo con l’amministrazione comunale e il sindaco». Soddisfatto anche il primo cittadino per l’accordo raggiunto. «Non abbiamo mai pensato di limitare la libertà di ognuno di detenere animali d’affezione», ha detto, «e non vorrei passare alla storia come il sindaco dei cani». Ma ormai la notizia ha fatto il giro d’Italia. Rai, Mediaset, Tv regionali e locali e quotidiani nazionali, hanno fatto rimbalzare la notizia degli animali contingentati. Problema che pare aver ora trovato una «soluzione all’italiana». Sulla carta accontenta tutti, ma nei fatti non affronta in maniera un problema che, nonostante tutto, esiste, specialmente nei condomini.
L’Arena 26 febbraio 2011