La decisione dopo l’uccisione di un animale di 3 anni avvenuta in contrada Vegri. In campo anche l’Enpa. La Lac interviene con una caccia all’uomo dopo il tiro al bersaglio su un segugio che è stato preso a fucilate con 4 tipi di munizioni
Una taglia di mille euro. A distanza di quasi due mesi dall’uccisione del segugio Rocco, in contrada Vegri, scende in campo la Lac, Lega abolizione caccia del Veneto.
L’obiettivo è «dare un nome al responsabile di questo inqualificabile gesto». A mettere a disposizione la somma è proprio il presidente regionale dell’associazione, Andrea Zanoni, a nome dell’associazione.
UCCISIONE. L’episodio, che torna oggi sotto i riflettori, era stato denunciato da Nicoletta Bauce, volontaria dell’Enpa alla stazione dei carabinieri di Valdagno. Un colpo alla gola aveva reciso trachea ed esofago del giovane cane, che era stato trasportato immediatamente dal veterinario. Una corsa inutile, visto che la diagnosi aveva portato all’eutanasia dell’animale.
TIRO AL BERSAGLIO. «L’uccisione di Rocco aveva lasciato tutti sgomenti perché era un cagnolino di 3 anni, conosciuto in tutta la contrada, che da tempo una famiglia del posto aveva adottato fornendogli una calda cuccia e provvedendo ad alimentarlo quotidianamente -ha spiegato Zanoni-. I volontari dell’Enpa, non hanno voluto arrendersi e hanno sottoposto il cane ad un esame radiografico scoprendo che era stato oggetto di un vero e proprio tiro al bersaglio con fucilate con ben 4 diversi tipi di munizioni».
PROIETTILI. Dalla radiografia, infatti, sono stati rinvenuti pallettoni per la caccia alla lepre, pallini per la caccia agli uccellini ed una pallottola di un fucile ad aria compressa. «Tutte queste munizioni si sono aggiunte a quella non rinvenuta che ha provocato la ferita mortale, riconducibile ad un proiettile per la caccia agli ungulati», spiega ancora Zanoni.
TAGLIA. Il presidente regionale della Lac conferma che «l’associazione è stata costretta a mettere questa taglia, perché le attuali normative non danno possibilità di scovare questo delinquente. In queste zone circolano troppe armi utilizzate dai cacciatori e questo caso diventa pertanto un rebus difficile da risolvere a meno che coloro che conoscono i fatti non decidano finalmente di parlare. Rocco è stato tradito da qualcuno che, molto probabilmente, ha finto di dargli da mangiare per avvicinarlo». Per contattare la Lac si può telefonare al 347.9385856, oppure scrivere a LAC Veneto, via Cadore, n.15/C interno 1, 31100 Treviso
Il Giornale di Vicenza – 14 dicembre 2010