Dal primo novembre le Asl campane devono applicare un nuovo tariffario alle prestazioni sia per animali da compagnia che da allevamento
Preoccupazione dalla Coldiretti che annuncia nei prossimi mesi l’apertura di un tavolo di progettazione con Asl e Regione per discutere di questa e di altre emergenze. Tutto nasce da un decreto siglato il 30 settembre dal Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, e dal suo vice, Giuseppe Zuccatelli. In obbedienza a tale disposizione a partire dal 1° novembre tutte le Asl campane devono applicare un ticket ai servizi veterinari. Il nuovo tariffario, oltre a incidere in maniera più o meno significativa sui prezzi attuali, rende a pagamento prestazioni sino a oggi gratuite. Se, ad esempio, fino a ieri la registrazione di un cane presso l’anagrafe canina era gratuita, con il nuovo decreto l’operazione avrà il costo di 10 euro. Il costo per notificare i passaggi di proprietà e ottenere il rilascio di passaporti passa da zero a 5 euro, che diventeranno 15 se nel rinnovo si vuole comprendere una visita clinica. Previsti ritocchi anche per la profilassi antirabbica, da 26 a 28 euro, e per le vaccinazioni che, da gratuite, oscilleranno tra i 5 ed i 18 euro. In crescita inoltre tutte le spese relative ai servizi veterinari compresi i pareri sanitari per il trasporto animali (da zero a 30 euro) e gli accertamenti diagnostici per capi bovini e bufalini. Da specificare che costi relativi agli animali da allevamento saranno diversificati a seconda delle categorie di appartenenza. L’unica voce in calo riguarderà la tassa per la macellazione a domicilio che calerà di 5 euro. Alla luce delle nuove disposizioni, sintetico il commento da parte dei responsabili ASL: “La questione inerente alle registrazione presso l’anagrafe canina è attualmente sospesa. Per il resto si tratta di una disposizione regionale pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regione Campania che non possiamo fare a meno di applicare”. Rammaricato il commento di Lorenzo Urbano, responsabile zootecnia della Coldiretti Benevento: “In questo momento di crisi allevatori e piccoli imprenditori non hanno la possibilità di ottenere un guadagno aumentando i prezzi. Il profitto dovrebbe quindi venire da un abbattimento dei costi di gestione, ma ciò che si sta verificando è l’esatto contrario”. Da non sottovalutare il timore che l’aumento dei costi favorisca il proliferare di allevamenti in nero, già tristemente diffusi sul nostro territorio. Nel tentativo di venire incontro alle esigenze delle aziende agricole presenti sul territorio, l’Aprozis (Associazione Produttori Zootecnici Irpino Sanniti) sta studiando un pacchetto di servizi destinato alle aziende pilota del settore il quale, a costo zero o comunque ridotto, offrirà prestazioni che spazieranno dall’anagrafe bovina all’assistenza tecnica, portata avanti grazie a dei veterinari convenzionati. “La collaborazione con l’Asl è sempre stata simbiotica e l’auspicio è che si riesca a trovare un migliore punto d’incontro tra pubblico e privato” ha dichiarato Urbano. In tal senso è stato annunciata la prossima apertura di un tavolo di concertazione che vedrà protagoniste Asl, Regione Campania e associazioni agricole. L’esperienza, già tentata nel 2002, è prevista per l’inizio del prossimo anno. All’interno del tavolo, ha anticipato il responsabile Coldiretti, si lavorerà sulla questione sanitario-veterinaria tentando di mettere in atto un discorso unitario tra pubblico e privato, levigando gli aspetti più rigidi e venendo il più possibile incontro alle esigenze delle piccole e medie aziende, caratteristiche del nostro territorio.
Ilquaderno.it
19 novembre 2010