Le tane indeboliscono le sponde, a rischio di crolli. Venturi: «Le chiuderemo, a partire dalla zona Est». Volpi e tassi nel mirino. E´ scattata una campagna «ecologica» che punta a ridurre le loro presenze lungo i fiumi di tutta la provincia, in particolare nell´est Veronese.
Il motivo? Ci sarebbero anche loro tra i responsabili delle esondazioni che nel 2010 riguardarono diversi corsi d´acqua.
Non solo piogge torrenziali, quindi, ma anche tassi, volpi e nutrie che scavavano le loro dimore lungo gli argini. «In quell´occasione», si legge nella delibera approvata nei giorni scorsi dalla giunta provinciale, «è stato appurato che al crollo delle arginature ha sicuramente contribuito anche la presenza sovra numeraria di tane di tasso e di volpe, che hanno compromesso la stabilità delle arginature fluviali che poi hanno ceduto in seguito alla piena».
In seguito anche i tecnici del Servizio tutela faunistico ambientale e gli agenti della polizia provinciale hanno fatto dei sopralluoghi, accertando la neces! sità di attivare tutte le azioni possibili per evitare la presenza, la costruzione e l´occupazione delle tane.
L´assessorato provinciale alla Caccia ha individuato un metodo per ridurre il numero di questi animali lungo i fiumi, senza doverli eliminare: un piano che dallo scorso anno è adottato con successo dalla provincia di Padova. Se per le nutrie è in atto un programma di abbattimento, tassi e volpi non possono essere uccisi. E allora «si chiudono a chiave» le loro tane.
L´obiettivo è proprio questo: installare delle porte basculanti (così vengono definite nella delibera di giunta), che permettano l´uscita degli animali, ma non il loro ingresso. E una volta «svuotate», le tane verranno definitivamente chiuse: un´operazione possibile solo nel periodo tra settembre e gennaio, quando è esclusa la presenza di cuccioli, e dopo le 22, quando tassi e volpi escono a caccia.
Gli interventi sulle tane problematiche partiranno dalle segnalazioni che Genio Civile e Consorzi di Bonifica f! aranno alla Provincia.
E il monitoraggio sarà fatto soprattutto nelle aree più a rischio: «Nella zona di San Bonifacio», elenca l´assessore provinciale alla Caccia Fabio Venturi, «a Roveredo di Guà, Cologna Veneta, nella Bassa Veronese».
Se l´animale si ostinerà a non abbandonare la tana, verrà catturato con delle gabbie e trasferito a 4, 5 chilometri di distanza, previa comunicazione alla polizia provinciale. La campagna durerà tre anni, con continui monitoraggi sulle attività e sui risultati
L’Arena – 6 settembre 2012