Le norme Ue sulla prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario devono valere per tutte le professioni e per tutti gli operatori che a qualunque titolo lavorino nel settore ospedaliero, sanitario e sociosanitario e anche per quelli che abbiano un contratto di lavoro a tempo determinato, di apprendistato o un rapporto di lavoro interinale.
Sono queste le prime condizioni che le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno posto nel loro parere favorevole sul Dlgs di adeguamento all’Ue in materia di prevenzione delle ferite da taglio o da punta nel settore ospedaliero e sanitario, che resta in sospeso in attesa della trasmissione ufficiale del parere delle Regioni, già dato la scorsa settimana. Il testo del parere
Le commssioni chiedono inoltre che sia introdotta una disposizione per prevedere che le Regioni inseriscano i principi e le norme generali di tutela previste dal Dlgs all’interno dei protocolli di convenzionamento e accreditamento dei soggetti privati che operano nel campo sanitario e socio-sanitario.
Poi tre osservazioni. La prima riguarda la necessità di precisare precisato che tra i luoghi di lavoro interessati devono essere incluse anche le residenze dei pazienti presso cui gli operatori sanitari prestano assistenza domiciliare, chiarendo che tutte le misure generali di tutela e prevenzione devono essere rispettate anche quando gli operatori svolgono la propria attività fuori dalle strutture sanitarie e/o presso il domicilio del paziente.
Poi l’introduzione di un apposito riferimento all’esigenza di individuare forme di informazione e prevenzione per i volontari impiegati nelle cure domiciliari.
E infine le sanzioni in caso di inadempienza: andrebbero elevate negli importi secondo le commissioni, per produrre «un efficace e concreto effetto deterrente».
Il Sole 24 Ore sanità – 24 gennaio 2014