Bilanciare “l’esigenza di salvaguardare gli operatori sanitari da iniziative giudiziarie arbitrarie e ingiuste con la necessità di tutelare i diritti dei pazienti che si ritengano danneggiati da episodi di negligenza medica”. È il primo degli impegni, accolti dal Governo, previsti dalla mozione della maggioranza sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari e sulle criticità causate dalla carenza di personale, approvata dall’Aula della Camera.
Per cogliere tale obiettivo, attraverso “ogni iniziativa di competenza, anche di carattere normativo”, l’Esecutivo viene, tra l’altro, chiamato a “limitare la responsabilità penale dell’esercente la professione sanitaria”, a “distinguere, per quanto possibile e senza pregiudizio per l’utente, assertivamente vittima di malasanità, le fonti di responsabilità, separando la posizione giuridica del medico da quella della struttura sanitaria”. La maggioranza chiede, inoltre, “di introdurre, accanto al ricorso alla via giudiziaria, un sistema di risoluzione ‘alternativo’ delle controversie, che coinvolga tutte le parti in causa per ricostruire la vicenda clinica con l’ausilio delle migliori professionalità del mondo giuridico, medico legale, clinico specialistico e assicurativo per trovare una soluzione conciliativa, tempestiva e condivisa”.
L’Assemblea ha approvato, attraverso votazioni per parti separate e consensi ‘trasversali’, la gran parte degli impegni proposti dalle mozioni presentate, con finalità analoghe, dalle opposizioni. In particolare il Governo ha accolto, senza riformulazioni specifiche, gli impegni sollecitati dal documento presentato da Azione.
Le reazioni di Fnomceo e Anaao Assomed. Il primo a commentare è il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli: «Accogliamo con favore e sosteniamo le mozioni sulla responsabilità professionale e sulla carenza di organici, presentate dalle diverse forze parlamentari e approvate in Aula alla Camera dei Deputati. Ringraziamo i Gruppi parlamentari per aver voluto portare all’attenzione del Governo un tema tanto delicato e sentito dalla professione quale quello della depenalizzazione dell’atto medico – afferma -. Ci auguriamo che i contenuti diventino oggetto di una norma di Legge che disciplini la materia, restituendo serenità ai professionisti. Apprezziamo in modo particolare il fatto – continua – che le mozioni recepiscano e facciano proprie le osservazioni e le istanze della Fnomceo e delle Organizzazioni sindacali. L’introduzione di uno scudo penale, come già sperimentato durante il Covid, e la depenalizzazione dell’atto medico sono infatti richieste e proposte che la Federazione porta avanti da tempo. Ci sentiamo ascoltati, e questo ci conforta e ci rafforza nel renderci disponibili a una collaborazione volta a trovare una soluzione a questa che è una delle più gravi criticità del Servizio sanitario nazionale».
E aggiunge: «Come già affermato dalla Fnomceo in audizione alla Camera e come ricordato dalla mozione della maggioranza, esposta con efficacia dagli Onorevoli Francesco Ciancitto, Simona Loizzo, Annarita Patriarca, che ringraziamo insieme agli altri firmatari, sono 300mila le cause per presunta colpa medica che giacciono nei Tribunali, 35mila le richieste di risarcimenti. Il 90% delle cause finisce in un’assoluzione. Gravi le conseguenze sulla vita professionale e privata del medico ingiustamente accusato, rilevanti le ripercussioni in termini economici sul Ssn. L’assenza di serenità dei medici sul lavoro è un dato di fatto, causato dalla carenza di personale ma anche dalla paura di essere denunciati dai pazienti. In Italia, infatti, l’errore commesso dal medico può essere sanzionato anche penalmente come accade in pochissimi altri Paesi nel mondo. Ringraziamo dunque il Parlamento – conclude Anelli – e il Governo per l’attenzione dimostrata verso la professione medica. Guardiamo con fiducia alle iniziative messe in campo dai Ministri Schillaci e Nordio. Ci aspettiamo ora che tutto questo si traduca in azioni concrete ed efficaci, che sfocino in un provvedimento lungamente atteso, che porti l’Italia al passo degli altri paesi europei, depenalizzando l’atto medico, fermo restando il diritto dei cittadini a un giusto e rapido risarcimento. La Fnomceo è pronta a dare il suo contributo e a mettere a disposizione le sue competenze».
«Bene la mozione sulla revisione della colpa medica, ma ora serve subito lo scudo penale in attesa delle modifiche alla legge Gelli», afferma il Segretario nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio. «Per quanto riguarda il personale – dichiara Di Silverio – è necessario prevedere da subito la defiscalizzazione dell’indennità di specificità e l’abolizione tetto di spesa. Così si potrà evitare un inverno di proteste e iniziare il dialogo per rendere la professione appetibile e per salvare il Ssn. Occorre poi – prosegue – aumentare lo stipendio degli specializzandi oggi ossatura del Ssn e discriminati in termini di valore. Unica strada è concedere loro contratto di formazione con tutele e diritti. Ribadiamo – conclude Di Silverio – la richiesta di tavolo con le parti sociali perché senza collaborazione non c’è futuro».