La Repubblica. Forse non si arriverà ai quattro miliardi chiesti dal ministro della Salute Orazio Schillaci, ma il governo è al lavoro per trovare almeno una parte delle risorse necessarie agli incentivi per il personale e a un migliore funzionamento di ospedali e presidi sanitari. Si parla di due, forse tre miliardi. Non meno, dal momento che dall’ultima riunione di maggioranza è emerso con chiarezza che la sanità è tra le priorità del governo per la legge di Bilancio. Come lo sono salari, famiglie e pensioni: proprio ieri infatti è filtrata l’ipotesi di un’estensione dell’Ape Sociale e di Opzione Donna, con l’eliminazione del paletto dei figli per anticipare ulteriormente il pensionamento da 60 a 58 anni. Sempre più scontate anche la proroga di Quota 103.
È proprio sulla sanità però che l’opposizione annuncia battaglia: «Noi difenderemo la sanità pubblica e universalistica e chiederemo più risorse – dice la segretaria del Pd Elly Schlein –. E credo che anche su questa battaglia riusciremo ad unire le opposizioni, per chiedere al governo di smettere di tagliare».
Dal ministero della Salute non filtrano nuove cifre rispetto alla richiesta formulata ufficialmente da Schillaci già prima della pausa estiva, perché non è il momento di abbassare la guardia, con le liste d’attesa che esplodono negli ospedali e le dimissionidel personale che rendono sempre più grave una situazione già al limite. «Si sta lavorando per il reperimento delle risorse», spiegano fonti vicine al dossier.
Per i sindacati e le organizzazioni di settore quei quattro miliardi sono anche pochi: la Cgil ne chiede almeno cinque in più ogni anno, per i prossimi dieci anni, «per garantire a tutti il diritto alla salute e frenare il processo di privatizzazione del Servizio sanitario nazionale». La Fnomceo, la Federazione dei medici, si limita a sperare che almeno arrivino le risorse chieste da Schillaci: «Con il rinnovo del contratto della dirigenza medica in busta paga arriveranno appena 100 euro netti in più. – spiega il presidente FilippoAnelli – Va sbloccato il fondo per le assunzioni del personale dipendente, fermo al 2004, va reso attrattivo il sistema per arginare il fenomeno dell’abbandono e garantire l’assistenza nelle case di comunità».
Dalla maggioranza arriva anche una proposta complementare, che individua un flusso di fondi ulteriori, rispetto alla manovra, a sostegno della sanità. A formularla è il presidente della Commissione Affari Sociali, del Senato Franco Zaffini (FdI): «La richiesta del ministro Schillaci riceverà una sostanziale attenzione da parte del governo, anche se la cifra esatta arriverà alla fine del percorso, che non potrà che essere travagliato,della legge di Bilancio», premette il senatore di Fratelli d’Italia. «Ma il Covid ci ha fatto capire definitivamente che l’architettura del nostro sistema sanitario è vecchia, e che per renderla efficiente sono necessarie risorse che vanno ben al di là delle vie ordinarie. Noi pensiamo che si possano reperire attraverso una tassa di scopo sui giochi online, gestiti in prevalenza da multinazionali. Abbiamo già approvato l’atto di indirizzo, e a breve presenteremo, come maggioranza, una articolata proposta di legge, insieme alla Commissione Finanze del Senato». Si punta, spiega il documento firmato da 12 senatori di maggioranza, a «un riordino della disciplina delle entrate complessive dall’attività di raccolta del gioco che, in particolare, consegua un aumento dei canoni di concessione, specie dei giochi online, in funzione dei volumi di raccolta delle giocate e delle scommesse ». Ma nella stessa Commissione Affari Sociali l’opposizione è scettica: «Il comportamento del governo nei confronti della sanità pubblica finora è stato scandaloso, le famiglie a causa dei tagli si stanno indebitando perché devono ricorrere alla sanità privata. Le risorse vanno trovate in legge di Bilancio – dice Annamaria Furlan (Pd) –. E vanno anche spesi tutti i soldi del Pnrr destinati al settore, a cominciare da quelli per le case di comunità».