Le autorità bulgare hanno registrato il primo focolaio di peste suina africana nella località di Tutrakanzi, Bulgaria nordorientale. Questa mattina è terminato il processo di eutanasia dei trenta maiali dell’allevamento. Squadre specializzate stanno ispezionando un perimetro di tre chilometri intorno al focolaio. La quarantena invece si espande in un raggio di dieci chilometri. Secondo gli esperti il virus sarebbe stato trasportato involontariamente nella zona da uomini e non da animali infetti. La peste suina africana è sempre letale per i maiali e i cinghiali selvatici e non esistono cure o vaccini, ma non si trasmette all’uomo. Quattro giorni fa le autorità bulgare hanno completato la costruzione di una recinzione metallica, lunga 133 chilometri, sul confine in terraferma con la Romania. La barriera è stata ordinata per contrastare l’arrivo nel Paese della peste suina africana, bloccando l’afflusso di animali migratori infetti. Solitamente la malattia ha gravi conseguenze socio-economiche nei Paesi in cui è diffusa. I media di Sofia informano oggi che i focolai di peste suina africana confermati in Romania sono ormai 725 e Tutrakanzi si trova a poche decine di chilometri dalla capitale romena Bucarest. Le autorità bulgare hanno informato Bruxelles di questo primo focolaio in Bulgaria. Sotto, un video sottotitolato in italiano dell’Autorità Ue per la Sicurezza alimentare Efsa spiega come proteggersi dalla peste suina africana.
Il Sole 24 Ore – 2 settembre 2018