La Stampa. Sono sette i fascicoli aperti dalla Corte dei Conti per far luce sugli acquisti disposti dal commissario all’emergenza Domenico Arcuri.
Riguardano principalmente le siringhe di precisione per il vaccino Pfizer, ma anche le mascherine e i banchi a rotelle. La magistratura contabile ha affidato la delega per le indagini al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. I militari stanno acquisendo la documentazione necessaria a far luce sul sospetto di danno erariale, ma al momento non sono state ancora attivate perquisizioni.
All’origine dell’inchiesta della Corte dei Conti del Lazio c’è l’esposto di un politico napoletano, l’ex europarlamentare Enzo Ravellino, ex Forza Italia poi confluito nei Fratelli d’Italia. Il dubbio evidenziato è che ci siano state «forzature» nei bandi per l’acquisto del materiale durante la fase di emergenza in corso per la pandemia. Tanto per capirci: le siringhe di precisione «luer lock» (dove l’ago si avvita invece di essere solo applicato, e rimane quindi ben bloccato), più costose rispetto a quelle classiche perché in grado di favorire l’estrazione di 6 dosi anziché 5 da ogni fiala del siero Pfizer, sono state comprate secondo la norma? Sono stati spesi quasi 10 milioni di euro per procacciarne 157 milioni e pare che la spesa sia sei volte superiore alle siringhe tradizionali (ma dall’ufficio di Arcuri insistono che sia inferiore).
Si è proceduto secondo la norma? In realtà, in base al comma 8 dell’articolo 122 del decreto Cura Italia è stato tutto regolare perché, come ribadiscono i collaboratori di Arcuri, «la legge istitutiva del commissariato non prevede il controllo preventivo della Corte dei Conti sugli acquisti ma solo la rendicontazione. Inoltre, ha creato una sorta di scudo penale per il commissario proprio perché costui ha dovuto agire in emergenza e quindi i tempi non potevano essere dilatati». Viene inoltre fatto osservare che proprio grazie all’approvvigionamento delle «luer lock» è stato possibile estrarre 6 dosi anziché 5 dalle fiale del vaccino Pfizer, «e questo ha consentito di ottenere 200 mila dosi in più di vaccino gratis, dal 27 dicembre al 15 gennaio, nella fase cioè in cui si consigliava solo il prelievo di 5 dosi da ogni fiala». Sia la Pfizer sia l’Aifa, puntualizzano ancora i collaboratori del commissario, «hanno chiaramente indicato la necessità di usare le “luer lock”, che peraltro sono più sicure perché non consentono usi multipli». Ma ora i magistrati contabili e la Guardia di Finanza dovranno accertare se è stato cagionato un danno erariale.
Ci sono stati degli sprechi oppure no? Si sta lavorando per rispondere a questo interrogativo e non è neppure escluso, in caso di responso affermativo, che si sollevi la questione di costituzionalità sulla norma del decreto del governo che tutela gli acquisti da parte di Arcuri.
Il nodo da sciogliere resta, appunto, quello dello scudo garantito dal decreto Cura Italia che stabilisce: «Per gli stessi atti la responsabilità contabile e amministrativa è comunque limitata ai soli casi in cui sia stato accertato il dolo del funzionario». —