Per raggiungere l’obiettivo di identificazione di un bovino infetto su 100.000 non servono controlli su animali sani. EFSA si era espressa lo scorso 12 ottobre sul tema, sottolineando come in diversi paesi Europei potesse essere interrotto il monitoraggio della BSE sugli animali sani. In base alla sua valutazione infatti, si arrivava alle conclusioni che il costante declino del numero di animali infetti era arrivato a registrare 27 casi nel 2011 contro i 2157 nel 2001, nell’Europa a 17 (Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito). In Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia (“EU 3”) il numero di animali infetti era passato da 28 nel 2005 ad 1 nel 2011.
L’Europa a 25 nel suo insieme – sotto il sistema di monitoraggio – permette che su 7.177.596 bovini adulti ne venga identificato anche un solo caso, con una fiducia del 95%. Inoltre, qualora il sistema escludesse gli animali sani, tale identificazione di un singolo caso sarebbe possibile su 5.355.627 bovini adulti.
Recentemente, l’obiettivo di salute animale proposta dalla Commissione Europea era quello di individuare una strategia di testing utile a svelare – entro una popolazione di animali apparentemente sani – fino ad 1 caso di infezione su 100.000 animali, con una certezza del 95%.
EFSA nella sua valutazione di ottobre 2012 aveva infine concluso che non serviva nessun test per arrivare allo standard dichiarato di un caso identificabile su 100.000 bovini adulti: il solo il test di animali a rischio (ad esempio, quelli che mostrino segni clinici durante l’ispezione ante-mortem, macellazioni di emergenza, etc) è sufficiente per raggiungere i risultati proposti.
Ieri gli esperti del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (SCFCAH) hanno approvato le misure circa il nuovo regime di test.
Con le nuove misure, tutti gli Stati membri, ad eccezione della Bulgaria e della Romania, interromperanno i test per la BSE su bovini sani al momento della macellazione. Questo regime continuerà a superare di gran lunga gli standard internazionali dell’organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), permetteranno di risparmiare ogni anno 36 milioni di euro del bilancio europeo. il regime di controlli sui bovini a rischio rimarrà per contro invariato.
sicurezzaalimentare.it – 14 dicembre 2012