L’Efsa ha sviluppato un nuovo protocollo di laboratorio per rilevare la presenza dell’agente della encefalopatia spongiforme bovina (Bse) atipica nei tessuti di bovini infetti. La Bse, diagnosticata per la prima volta nel 1986 è una malattia che colpisce i bovini. Fa parte di un gruppo di malattie denominate encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE), che colpiscono il cervello e il sistema nervoso dell’uomo e degli animali. Sono caratterizzate da una degenerazione del tessuto cerebrale, che, in seguito all’infezione assume l’aspetto di una spugna. Esistono due forme di BSE: quella classica e quella atipica. Per il momento è stato dimostrato che soltanto l’agente infettivo responsabile della BSE classica può essere trasmesso all’uomo.
Attualmente le conoscenze sulla BSE atipica sono piuttosto limitate e la recente cessazione della sperimentazione sul bestiame sano macellato in alcuni Stati membri dell’UE porterà ad una perdita di capacità del sistema di monitoraggio per rilevare i casi di BSE atipica.
Il nuovo protocollo- sviluppato su richiesta della Commissione europea- fornisce una panoramica sui dati forniti dallo studio condotto dal laboratorio di riferimento dell’Unione europea (EURL) per le encefalopatie spongiformi trasmissibili e da ulteriori studi scientifici pubblicati. Gli esperti scientifici dell’EFSA hanno concluso che le informazioni sulla patogenesi e sulla distribuzione tissutale di BSE atipica nel bestiame attraverso lo studio di casi sul campo e sugli studi sperimentali di trasmissione sono carenti. Inoltre sarebbero limitati alla trasmissione di BSE atipica attraverso inoculazione intracerebrale .
Il documento contiene nuove modalità per quantificare i prioni della BSE atipica nei tessuti bovini, compresi biotest e metodi in vitro. La guida specifica, peraltro, il numero di animali da sottoporre ad analisi, i tessuti da analizzare e i metodi per individuare l’agente patogeno.
Protocol for further laboratory investigations into the distribution of infectivity of Atypical BSE
Sicurezza Alimentare Coldiretti – 26 luglio 2014