Niente più auto di rappresentanza a direttori generali e capi delle segreterie dei ministeri, ma solo a ministri, viceministri e sottosegretari.
Con i tagli e le nuove regole sull’uso delle “auto blu”, si potranno risparmiare 900 milioni di euro nel triennio 2012-14. Con una nota, il ministero per la Pubblica Amministrazione conferma quanto detto dal premier Silvio Berlusconi, nel suo intervento alla Camera, riguardo alle auto della PA, spiegando nei dettagli il Decreto del Presidente del Consiglio che dispone le «modalità e limiti di utilizzo delle autovetture di servizio al fine di ridurne numero e costo».
Un parco di 72mila auto fra “blu blu”, “blu” e “grigie”
La nota inizia riportando l’ammontare dell’intero parco auto delle pubbliche amministrazioni centrali e locali, un totale di 72mila auto, di cui 2mila destinate agli eletti (di rappresentanza politico-istituzionale a disposizione di autorità e alte cariche dello Stato e delle amministrazioni locali); 10mila di servizio con autista a disposizione di dirigenti apicali; 60mila auto “grigie” (senza autista, a disposizione degli uffici per attività strettamente operative).
Da questo conteggio, però, sono state escluse circa 66mila altre autovetture, di cui circa 50mila usate per scopi di sicurezza e difesa personale e nazionale, e altre 16mila usate per la polizia municipale e provinciale.
Il Decreto firmato questa mattina stabilisce nuove regole per il loro utilizzo, a partire dall’uso limitato «a poche autorità» delle auto di rappresentanza (le cosiddette “blu-blu”) «eliminando deroghe e fissando sanzioni per le amministrazioni centrali che non le rispettino», riducendo subito di oltre il 50% il numero di assegnatari che hanno diritto a un’auto “blu” di servizio nelle pubbliche amministrazioni centrali, mentre per tutte le auto (“blu-blu”, “blu” e “grigie”), si indicano, alle pubbliche amministrazioni locali, modalità di utilizzo per ridurre il loro numero e i loro costi complessivi.
Si stimano risparmi per 900 milioni entro il 2014
Il ministero della PA stima che in questo modo nel trienno 2012-14 si riescano a risparmiare circa 900 milioni di euro (240 nella PA centrale e 660 nelle PA locali). Dal 2015 si potrà raggiungere un risparmio di 500 milioni all’anno. Un’altra regola, inoltre, dispone che le amministrazioni centrali e locali dovranno obbligatoriamente comunicare proprietà, noleggio o uso a qualunque titolo delle vetture.
Auto di rappresentanza limitate nei ministeri
D’ora in poi, prosegue la nota, nei Ministeri avranno diritto alle auto “blu blu” solamente i ministri, i viceministri e i sottosegretari. Le auto “blu” saranno invece assegnate solo ai i titolari di uffici di gabinetto, di dipartimento e del segretariato generale. Non ne avranno quindi più diritto i direttori generali, i capi degli uffici legislativi e i capi delle segreterie e degli uffici stampa. Grazie a queste misure si prevede pertanto una riduzione di circa il 70% degli attuali beneficiari. Inoltre, nel caso di Enti pubblici non economici avranno diritto all’auto solo i presidenti, mentre saranno esclusi da questo benefit i direttori generali, i componenti dei Consigli di amministrazione e i revisori.
I cittadini potranno verificare la gestione delle vetture online
E per sottolineare la volontà di rendere sempre più trasparente ai cittadini la gestione dei soldi pubblici, la nota ricorda che da oggi sul sito del ministero e di Linea Amica «sono pubblicate tutte le risposte fornite su base volontaria da oltre 5mila amministrazioni (tra cui totalità di Ministeri, Regioni, Comuni e Province maggiori) che rappresentano due terzi delle 72mila auto in uso alla PA, con indicazione di tipologia di auto, costi, consumi, chilometraggi».