Non solo la Cgil, ma anche i dirigenti sono contrari a dare le pagelle agli impiegati pubblici: lo ha detto il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, nel corso del convegno «L’attività di lobbying», in scena a Roma.
«La riforma prevede la valutazione delle performance del personale ma a questa c’è stata una reazione contraria», ha spiegato il ministro e padre delle nuove norme sul pubblico impiego. A cominciare dai dirigenti, che, ha aggiunto, «tranne pochissimi casi proprio non la vogliono».
Brunetta ha poi parlato dell’incontro interministeriale di questa mattina, 17 febbraio, al Tesoro sulla crescita. «È andato bene», ha detto. E ai giornalisti che gli chiedevano in particolare del pacchetto semplificazione, il titolare di palazzo Vidoni ha tagliato corto e risposto così: «Chiedete al ministro Tremonti». Ma ha subito aggiunto: «Stiamo lavorando tutti insieme appassionatamente». E in generale, sulla situazione del governo, Brunetta si è detto «ottimista».
Catricalà: accelerare sul ddl sulla concorrenza
Il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà si è soffermato invece sul ddl sulla concorrenza che doveva essere varato dal consiglio dei ministri del 9 febbraio scorso, ma è poi è stato accantonato. La bozza di ddl sulla concorrenza «ci piaceva in parte perché non c’era nulla sui trasporti e sulla governance bancaria e assicurativa», ha detto Catricalà. «Per quanto ci riguarda – ha aggiunto – lo strumento legislativo con cui verrà adottato ci é indifferente anche se da quello che ho sentito confluirà in un provvedimento del Governo a nome di Calderoli. L’importante é che ci siano provvedimenti sulla benzina, norme incisive sulla governance bancaria e assicurative e un’Authority per i trasporti ferroviari, meglio se già esistente piuttosto che crearne una nuova in modo da evitare nuovi carrozzoni. Avremo gradito anche norme per una maggiore tutela dei consumatori». Catricalà ha auspicato quindi che il ddl «veda la luce al più presto e che arrivi in Parlamento. Si tratta di una legge importante che ormai chiediano da tempo».
Su Sanremo stiamo monitorando
Una battuta anche sul festival di Sanremo, in risposta a una domanda sulla sanzione di 50mila euro comminata dall’Antitrust alla Rai assieme all’obbligo di spiegare ai telespettatori che non esistono al momento strumenti per bloccare eventuali abusi sul televoto. «Abbiamo notato – ha detto Catricalà- che per il televoto l’evidenziazione dei costi in sovraimpressione avviene molto velocemente e in caratteri piccoli: chiederemo in via informale che sia più lenta e con scritte più grandi. L’obiettivo è stato raggiunto: il telespettatore sa che insieme al suo voto potrebbero contare anche sms e telefonate da parte di call-center ed operatori»
E’ toccato invece a Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria, commentare i dati sulla crescita economica diffusi oggi 17 febbraio dall’Ocse. «Le prospettive congiunturali per l’Italia a noi risultano essere in lieve miglioramento», ha detto. «Direi – ha proseguito – di non guardare ai dati trimestre per trimestre ma alle tendenze di medio termine», che, ha spiegato Galli, «sono confermati dai dati Ocse, che vedono un trend di crescita dell’Italia inferiore a quello di quasi tutti gli altri Paesi dell’area». Galli ha poi detto che il tema vero per l’Italia «è riempire di contenuti la politica industriale». E a chi gli chiedeva del decreto legislativo sugli incentivi per le imprese ormai decaduto ma che il ministero per lo Sviluppo potrebbe in qualche modo prorogare, Galli ha risposto così: «Vedremo. Il punto cruciale è capire quali politiche si vogliono intraprendere su innovazione, ricerca, Mezzogiorno, ambiente e Green Economy».
Ilsole24ore.com – 18 febbraio 2011